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Orsa abbattuta, respinta richiesta da 1,1 milioni di euro

Orsa abbattuta, respinta richiesta da 1,1 milioni di euro

Trga Trento ha respinto 2 ricorsi delle associazioni animaliste

TRENTO, 25 febbraio 2025, 18:57

Redazione ANSA

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La somma complessiva di cui veniva chiesto il risarcimento raggiungeva quota 1,1 milioni di euro.
    Ma in due distinte sentenze, il Trga di Trento ha respinto altrettanti ricorsi delle associazioni animaliste, che si erano rivolte alla giustizia amministrativa (anche) a seguito dell'abbattimento dell'orsa pericolosa Kj1. In entrambe le sentenze, il Tribunale presieduto da Alessandra Farina ha evidenziato come "la legittimità del provvedimento esclude il presupposto dell'ingiustizia del danno che le associazioni ricorrenti deducono di aver subito". Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha firmato il decreto di abbattimento dell'esemplare (eseguito dal Corpo forestale trentino il 30 luglio 2024) dopo l'aggressione a un turista francese il 16 luglio e ben sette "interazioni con l'uomo", esprime parole di soddisfazione rispetto alle due pronunce, in quanto "il Tar non solo nega il risarcimento che il nostro ente avrebbe dovuto altrimenti versare alle associazioni, ma nella sua sentenza propone alcune puntualizzazioni su cui l'amministrazione provinciale, con il Servizio faunistico e l'Avvocatura, si erano espresse in più occasioni: la vita di un uomo vale più di quella di un animale. La priorità è garantire la sicurezza delle persone, che non poteva essere fatto né attraverso la 'chiusura' delle aree in cui vive l'esemplare pericoloso, quale soluzione alternativa alla rimozione, né optando per la cattura finalizzata ad un'eventuale captivazione".
    Il Tar riconosce l'adeguatezza dell' istruttoria svolta dalla Provincia ed evidenzia come siano state prese in considerazione anche le alternative all'abbattimento eseguito "in tempi rapidi al fine di ridurre i rischi alla sicurezza pubblica derivanti dall'eventuale mantenimento in uno stato di libertà di un esemplare classificato come pericoloso". Il Tribunale ha stabilito che "non vi è dubbio pertanto che, sul piano assiologico-valoriale, la Costituzione vigente, ove si configuri un effettivo conflitto tra la vita e l'integrità fisica di un essere umano e la vita o l'integrità fisica di un animale, impone in via prioritaria ed indefettibile la tutela dell'essere umano".
   

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