Un finale di stagione tutto da vivere e possibilmente da vincere, per Simone Inzaghi. "Ci aspettano tre mesi decisivi e emozionanti, vogliamo giocarci tutto", dice il tecnico che si prepara con l'Inter a lottare per scudetto, Champions e Coppa Italia, e che nell'attesa mette in bacheca la 'Panchina d'oro', la prima della sua carriera, che i colleghi gli hanno consegnato a Coverciano.
A votarlo, sono stati 26 dei 51 allenatori che hanno partecipato all'annuale corso di aggiornamento: dietro di lui Gian Piero Gasperini (14 voti) che con l'Atalanta è ancora in corsa per il titolo malgrado i sei punti di distacco dai nerazzurri e la sconfitta subita a Bergamo nell'ultimo scontro contro Lautaro & c. Tra le due squadre c'è il Napoli di Antonio Conte che si batterà fino all'ultimo. Insomma s'annuncia un finale da cuori fuori.
"Ci aspettano ancora tante partite da qui alla fine, saranno sfide durissime, giocheremo ogni tre giorni in Italia e in Europa ma non ci lamentiamo - ha sorriso Inzaghi -. Volevamo ritrovarci in questa situazione a fine marzo, a giocarci tutto e lo faremo con grande entusiasmo e voglia di fare bene. Non dimentichiamo che avremo in estate anche il Mondiale per club e anche lì vogliamo essere competitivi". Una continuità di rendimento e risultati che dura da quattro anni e per cui, come ha confermato oggi il presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta, "il rinnovo è una formalità: siamo molto contenti di Inzaghi, ha lavorato molto bene, è un punto di riferimento sia a livello personale che tecnico. Siamo molto contenti di averlo con noi, a bocce ferme ci incontreremo per rinnovare il contratto" ha ribadito il dirigente nerazzurro. Il matrimonio insomma è destinato a durare ancora a lungo e lo ha fatto capire pure lo stesso allenatore: "La mia società sa il lavoro che svolgo, mi sento apprezzato, sto molto bene all'Inter e la mia famiglia sta molto bene a Milano, quindi... Bisogna continuare sapendo che, come è giusto che sia, noi allenatori siamo giudicati ogni 72 ore".
Con l'avvicinarsi delle ultime decisive sfide aumentano la pressione e anche gli infortuni. "Si è davvero giocato tanto finora, chi più chi meno. Noi e l'Atalanta abbiamo disputato più gare ma si sapeva, così come si sapeva che strada facendo ci sarebbe stato qualche infortunio - ha sospirato il tecnico -. Però stiamo cercando di recuperare più giocatori possibili per averli nei momenti che contano". Fra questi Thuram e Lautaro Martinez: "Il primo si è preso una settimana per curarsi perché da qualche tempo si stava trascinando un problema alla caviglia, mi auguro che da domani possa già lavorare in gruppo. Per Lautaro invece servirà un po' più di pazienza: il recupero procede bene, speriamo di riaverlo prima possibile.
S'annuncia più lunga la situazione di Dumfries. Comunque per fortuna qualcuno rientrerà". Intanto ecco la Panchina d'oro che forse Inzaghi si sarebbe meritato anche prima visti i risultati raggiunti con la Lazio e ora con l'Inter: "Dispiaciuto per un riconoscimento che non sempre arriva a livello mediatico? No, per me è un motivo di orgoglio ricevere questo premio in una sede così prestigiosa dove tutto è iniziato e perché a votarmi sono stati i colleghi: è grazie a loro, sfidandoci ogni domenica sui campi, che cerco sempre di migliorarmi. E' un premio che divido con il mio staff, i giocatori, le società e le proprietà che mi hanno sempre supportato. E con la mia famiglia: in questi anno non sono stato tanto tempo a casa". Sarà più che mai così da adesso fino al termine della stagione, mesi da vivere tutti d'un fiato: "E' davvero un campionato avvincente come non si vedeva da anni - ha affermato Marotta - è bello che ci siano tre squadre in lotta per lo scudetto, tutto è ancora aperto". Ma l'Inter vuole chiudere tutto a suo favore.
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