Il governo del presidente
argentino Javier Milei ha annunciato la declassificazione di
archivi segreti governativi relativi alla presenza di criminali
di guerra nazisti fuggiti in Argentina dopo la seconda guerra
mondiale. Lo ha confermato oggi il capo di Gabinetto Guillermo
Francos precisando che l'impegno del presidente a rendere
pubblici tali documenti era stato preso durante un incontro la
settimana scorsa a Buenos Aires con rappresentanti del Centro
Simon Wiesenthal.
In quell'occasione era stata consegnata al presidente
argentino una lettera del senatore Chuck Grassley, della
Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti, in cui si
chiedeva all'Argentina di collaborare alle indagini sui
criminali di guerra tedeschi.
Gli storici stimano che l'Argentina abbia ospitato circa
5.000 fuggitivi nazisti, tra cui esponenti di spicco del Terzo
Reich come Adolf Eichmann e Josef Mengele.
I documenti che verranno resi disponibili potrebbero quindi
fornire nuovi indizi e informazioni sulla portata del sostegno
locale che ha facilitato il loro arrivo e la loro protezione.
Il presidente argentino ha manifestato fin dal suo
insediamento la volontà di allineare in modo incondizionato la
politica estera dell'Argentina con quella degli Stati Uniti e di
Israele. Lo stesso Milei attraversa da tempo un processo di
conversione alla religione ebraica.
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