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Gasperini parla di scudetto, 'Non tolgo sogni ai tifosi'

Gasperini parla di scudetto, 'Non tolgo sogni ai tifosi'

Dopo Premio Bearzot sul futuro: "Roma? A chi non piacerebbe"

ROMA, 24 marzo 2025, 16:08

Redazione ANSA

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Il presente si chiama Atalanta, ma il futuro, per Gian Piero Gasperini, è un libro ancora tutto da scrivere.

Il tecnico della Dea, alla cerimonia di consegna della XIV Edizione del Premio Nazionale 'Enzo Bearzot', tenutasi al Salone d'Onore del Coni e che l'ha visto premiato come "fenomeno unico nel nostro Paese per continuità ad alto livello sulla panchina di una singola squadra" e "sinonimo di bel gioco e di risultati", caratteristiche, che lo accomunano ad Enzo Bearzot, non si nasconde.

Anzi, parla apertamente di scudetto, obiettivo della squadra nerazzurra nonostante il ritardo di 6 punti dalla vetta attualmente occupata dall'Inter di Simone Inzaghi.

"Dopo la partita con l'Inter la situazione si è complicata ma non bisogna togliere i sogni ai tifosi. Bisogna provare a raggiungere l'impossibile, anche se poche volte si avvera", le sue parole che sottolineano la voglia del tecnico di giocarsi le proprie chance fino alla fine. "Gli allenatori vivono molto di presente. Ci aspettano nove battaglie e dobbiamo anche guardarci dietro perché sono molto agguerriti" aggiunge poi il tecnico nerazzurro, consapevole di poter sognare ma anche di dover rimanere ben ancora a terra per raggiungere l'obiettivo Champions e difendere l'attuale terza piazza dal ritorno delle avversarie. Come ad esempio quella Juventus che ha appena esonerato il suo allievo, Thiago Motta, che sta "vivendo momenti difficili. È il ruolo dell'allenatore, che spesso viene troppo esaltato dai risultati e poi sottoposto alla gogna mediatica", sottolinea Gasperini. Ma se per il presente è lecito sognare uno scudetto che, in casa Atalanta, avrebbe il sapore di un traguardo incredibile dopo la vittoria dell'Europa League l'anno scorso, il futuro sembra essere lontano da Bergamo tanto che, come ammette lo stesso Gasperini "non è un caso molto frequente stare tanto tempo con la stessa società. Per me fino ad ora è stata una cosa straordinaria, un pezzo di vita meraviglioso dove si sono legate tutte le componenti".

A tentare il tecnico, infatti, c'è il canto delle sirene giallorosse con l'allenatore della Dea che, stuzzicato sull'argomento Roma, si è lasciato scappare un "a chi non piacerebbe? Parliamo di una piazza straordinaria con un pubblico straordinario. Lo ritengo un orgoglio essere accostato ai giallorossi" pur puntualizzando come, al momento, sulla panchina ci sia Ranieri che "è un grande allenatore". Lo stesso Ranieri, però, ha sempre allontanato l'idea di rimanere sulla panchina della Roma anche nel prossimo anno, al di là dei risultati ottenuti, e la possibilità di misurarsi con una piazza importante intriga Gasperini. Che non allontana, magari tra qualche anno, neanche la possibilità di sedersi sulla panchina azzurra.

"Allenare la Nazionale piacerebbe a tutti, è la massima espressione per un allenatore", le sue parole prima di sottolineare, però, come Spalletti sia un "allenatore di grande valore ed esperienza, la partita con la Germania esce dai canoni abituali di una gara". Per un presente da vivere al massimo, sognando un obiettivo che fino a poco fa sembrava impossibile anche solo immaginare, e un futuro tutto da scrivere. 

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