L'allenatore della nazionale di
basket americana Steve Kerr ha condiviso il suo shock dopo
l'attentato che ieri ha causato il ferimento dell'ex presidente
Donald Trump. E' stata "una giornata demoralizzante" per il
Paese. Attualmente ad Abu Dhabi, dove il Team Usa si sta
preparando per i Giochi di Parigi, Kerr ha parlato alla stampa
di uno "spettacolo terribile e triste. Due persone sono morte, è
una giornata demoralizzante per il nostro paese".
Trump, 78 anni, è stato colpito all'orecchio durante una
manifestazione elettorale a Butler, Pennsylvania. Nella
sparatoria sono rimasti uccisi l'attentatore e una persona del
pubblico, mentre altri due spettatori sono rimasti gravemente
feriti. L'allenatore ha parlato di una "giornata terribile" e di
un evento sintomatico della "nostra divisione politica ma anche
della nostra cultura delle armi". "Un uomo di 20 anni, con un
AR-15 (un fucile semiautomatico, ndr), che tenta di sparare
all'ex presidente. È difficile affrontare tutto questo ed è
spaventoso pensare al futuro con tutti i problemi che già
esistono nel nostro Paese" ha aggiunto.
Anche Stephen Curry, stella dei Golden State Warriors, ha
parlato di "momento triste" riferendosi in generale della
situazione politica del Paese in vista delle elezioni di
novembre. Curry ha menzionato in particolare, tra "le cose ;;da
correggere", "il controllo delle armi, prima di tutto".
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