C'é la 'Panchina d'oro', come quella assegnata oggi a Simone Inzaghi, la panchina che traballa e quella che scotta.
Con l'esonero di Thiago MOTTA ed il conseguente ingaggio di Igor Tudor - ma solo fino al termine della stagione - la Juventus si é aggiunta alla già lunga lista dei club di serie A che non sanno chi sarà la prossima guida tecnica. Fermi ormai da un po', scalpitano Massimiliano ALLEGRI, anche lui reduce da un addio burrascoso con i bianconeri, Maurizio SARRI e Roberto MANCINI.
In una giornata di riconoscimenti, Gian Piero GASPERINI ha ricevuto il 'Premio Bearzot', dopo il successo in Europa League. Il suo contratto con l'Atalanta scade nel 2026, ma l'allenatore ligure ha già detto che non lo rinnoverà ed a giugno potrebbe cambiare aria. Lo attende il ponentino romano, sponda giallorossa? Lui prima ha stoppato l'ipotesi ("la Roma ha già Ranieri, un grande allenatore"). Poi però ha aggiunto: "A chi non piacerebbe? Parliamo di una piazza straordinaria con un pubblico straordinario".
Il Milan difficilmente proseguirà con Sergio CONCEIÇAO ed il ritorno di Allegri é un'ipotesi che ha preso quota, pur se non emoziona la piazza. Il sogno resta Antonio CONTE, che però ha ribadito di essere molto concentrato sul progetto del Napoli, col quale ha un accordo fino al 2027.
L'ultimo nome emerso é quello di Cesc FABREGAS, il tecnico che ha portato il Como in A. Lo spagnolo intriga, sarebbe una scommessa.
Quello di Sarri, fermo ormai dallo scorso anno dopo l'addio alla Lazio, é un altro nome accostato al Diavolo. Ma anche all'Atalanta, che potrebbe essere il club giusto per ripartire: ambizioso il giusto, sia in Italia che in Europa, senza però mettergli pressioni che l'allenatore toscano non sia in grado di sopportare grazie alla sua esperienza. Il contro é l'inevitabile confronto con la splendida stagione-Gasperini.
L'ex ct azzurro Mancini sembrava dovesse arrivare subito alla Juve. Ma la sua caratura l'ha sconsigliato dal salire al volo su una macchina in corsa. Daniele DE ROSSI é un nome che continua a piacere alla Fiorentina. Molto dipenderà da come Raffaele Palladino si giocherà le sue carte in Conference League e nelle nove partite che mancano alla fine del campionato
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