"Il momento dell'arrivo del capo dell'Ufficio della Polizia Giudiziaria, Osama Najim, all'aeroporto di Mitiga, dopo il suo fermo da parte delle autorità italiane nella città di Torino": questa la didascalia che accompagna un video rilanciato su X dalla piattaforma mediatica libica Fawasel Media. Le immagini mostrano Najeem Osama Almasri sobbalzare sulle spalle di un gruppo di persone che inneggiano. Il video è stato diffuso poco prima della mezzanotte di ieri.
Si sente la folla scandire in dialetto libico "uh uh al talian", ossia "uh uh gli italiani".
La vicenda
Sabato scorso il comandante libico Njeem Osama Almasri Habish, l'uomo arrestato a Torino e poi ieri scarcerato, si trovava in Germania dove si è presentato ad un autonoleggio per chiedere se poteva riconsegnare a Fiumicino l'auto che avrebbe preso a noleggio. È quanto si apprende da fonti informate.
Lo stesso giorno la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato d'arresto nei suoi confronti. In quelle ore un funzionario della Corte dell'Aja ha preso contatto con un funzionario di sicurezza dell'ambasciata italiana in Olanda per comunicargli che Almasri sarebbe entrato in Italia, dove è stato poi arrestato la sera del 19.
Il mandato d'arresto - a quanto si apprende da fonti informate - è stato chiesto dal procuratore della Corte penale internazionale lo scorso 2 ottobre. La decisione di procedere con il 'warrant of arrest', è stata presa, a maggioranza, sabato scorso dalla Camera dell'organismo avendo deciso che ci sono "ragionevoli motivi" per ritenere che Njeem abbia commesso crimini che ricadono nella giurisdizione della Corte e che il suo arresto "appare necessario".
No comment della Commissione Ue, 'ma bisogna eseguire mandati della Cpi'
La Commissione Europea 'non commenta' il caso del generale libico Almasri, accusato di crimini contro l'umanità dalla Corte Penale Internazionale (Cpi), prima arrestato e poi rilasciato in Italia.
Un portavoce ricorda però le conclusioni del Consiglio Europeo nel 2023 in cui si chiede agli Stati membri di 'cooperare' con la Cpi - così come richiede lo Statuto di Roma, ratificato dai Paesi partecipanti - 'incluso l'esecuzione dei mandati di arresto
della Corte'.
L'opposizione insorge, vertice Schlein-Bonelli-Fratoianni
Riunione improvvisata a tre, tra la segretaria del Pd Elly Schlein e i due leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni in Transatlantico.
A margine dei lavori odierni sull'Ucraina, i tre si sono appartati su un divanetto per parlarsi. Tra gli argomenti affrontati, a quanto si apprende, il caso della scarcerazione del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, che era stato arrestato domenica scorsa a Torino in esecuzione di un mandato della Corte penale internazionale (vicenda su cui tutte le opposizioni hanno attaccato il governo); e lo stallo sui giudici costituzionali, alla vigilia della nuova riunione del Parlamento in seduta comune.
In apertura oggi della seduta della Camera che ha all'ordine del giorno il ministro della Difesa Guido Crosetto, presente in Aula. Avs, Pd, +E, Iv, M5s e Azione hanno definito "gravissimo" l'accaduto, "la liberazione di un torturatore" e chiedono una informativa urgente della premier Giorgia Meloni.
"Chiediamo che la presidente Meloni e il ministro Nordio vengano in Parlamento a spiegare agli italiani perché sia stato liberato un torturatore. Il fatto non è grave ma gravissimo: ci devono spiegare perché un uomo con un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità sia stato rimandato a casa con tutti gli onori, addirittura con un volo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore, io non riesco a credere che il Ministro Nordio e tutto l'apparato non sapessero. Allora le possibilità sono due: o è stato un errore, ed è grave che un governo tratti con superficialità una questione di questo tipo, o c'è dietro la volontà di dare protezione e impunità a un criminale per convenienza politica. Ed è lo stesso atteggiamento con cui questo governo non ha mai avuto il coraggio di dire le cose come stanno su Netanyahu. L'Italia merita un governo che non sia complice dei criminali, ma che sta dalla parte del popolo". Lo ha dichiarato la vicepresidente del Movimento 5 Stelle intervenendo alla Camera.
"Ieri sera è atterrato a Tripoli un aereo di Stato che ha riportato a casa Almasri, un torturatore accolto tra gli applausi e una gran festa nella sua terra. Basterebbe questo per chiedere non solo un'informativa urgente a Meloni e le dimissioni del ministro Nordio. Il governo Meloni non convalida l'arresto" per "errori procedurali, dice Nordio, 'dovevo essere informato'. Peccato che l'areo messo a disposizione dai servizi - lo dico nell'imbarazzo di Crosetto che giustamente si mette le mani alla testa - era fermo lì dal mattino. Era già pronto".
"Il governo Meloni viola un mandato della corte e si macchia di collaborazionismo", attacca per primo il deputato di Avs Marco Grimaldi in apertura di seduta. "Vorremmo sapere da Nordio cosa è accaduto e come questa violazione sia stata possibile", gli ha fatto eco Paolo Ciani del Pd. "Mi spiace per Crosetto ma ciò che è avvenuto ieri è di una gravità assoluto, il governo chiarisca con quali coperture Almasri è entrato in Italia, è andato alla stadio...è assurdo, è da paese a sovranità limitata", le parole di Benedetto Della Vedova (+E).
"E' stato un aereo della aeronautica militare ad averlo riportato lì? Speriamo la notizia sia falsa. - ha incalzato da Iv Davide Faraone rivolto a Crosetto in Aula - La premier Meloni venga urgentemente in Aula". Chiara Appendino ha schierato sulla stessa linea il M5s: "Un fatto gravissimo, Meloni spieghi agli italiani perchè è stato liberato un torturatore e riportato" a casa "con un aereo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore e Nordio non sapesse". Se non lo è "come io penso, c'è la volontà politica". Ettore Rosato di Azione ha aggiunto: "Ci sia dal governo una immediata dimostrazione di trasparenza".
In risposta alle accuse dell'opposizione sul caso Almasri, Crosetto ha detto: "Io conosco la difesa, mi limito alla difesa", a margine della riunione dell'Aula della Camera.
'Un errore procedurale'
L'arresto non è stato convalidato per un errore procedurale e Almasri è stato rimpatriato ieri sera su un aereo diretto nella capitale libica. Si è concluso con un colpo di scena, dunque, un giallo che per tre giorni ha tenuto col fiato sospeso apparati giudiziari, di polizia e dell'intelligence. Perchè Almasri non è un cittadino qualsiasi. Ed anche in questo caso da Tripoli erano partite proteste per l'arresto - definito "arbitrario" - del comandante, membro di lunga data dell'Apparato di deterrenza per il contrasto al terrorismo e al crimine organizzato. Una milizia che, rileva Amnesty, ha commesso "terribili violazioni con totale impunità nella prigione di Mitiga".
E' stata la Corte d'appello di Roma, competente in questi casi, a disporre la liberazione del comandante, che era detenuto al carcere delle Vallette, dopo essere stato arrestato dalla digos a Torino, dove era arrivato sabato per assistere alla partita di calcio Juventus-Milan.
Non è consentito, si legge nell'ordinanza relativa, l'arresto di iniziativa della polizia giudiziaria senza l'interlocuzione preventiva tra il ministro della Giustizia e la Corte d'appello della Capitale. Nordio è stato interessato ieri, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino e non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito.
La Corte d'appello ha quindi dichiarato "l'irritualità dell'arresto" ed ordinato "l'immediata scarcerazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA