Va in scena, martedì sera, al
Teatro Duse "Equus" di Peter Shaffer, un testo che occupa un
posto particolare nella storia del Teatro Nazionale di Genova.
Esattamente 50 anni fa, infatti, lo Stabile lo mise in scena in
prima nazionale affidandone la regia all'allora ventiduenne e
quasi debuttante Marco Sciaccaluga, destinato a diventare uno
dei punti di riferimento ineludibili non solo del teatro
genovese, ma del teatro italiano. Oggi l'allestimento è affidato
al figlio Carlo Sciaccaluga che ha ripreso e aggiornato la
traduzione all'epoca elaborata dal padre.
La decisione di affidare a un giovane - sia pure talentuoso -
regista una prima nazionale fu, allora, un atto di coraggio del
direttore del Teatro Ivo Chiesa. Marco Sciaccaluga si era
iscritto ancora studente liceale alla scuola di recitazione. Poi
superata la maturità aveva sostenuto un provino con il direttore
artistico del Teatro Luigi Squarzina che lo aveva assunto: come
primo impegno era entrato nel cast di "Madre Courage" all'epoca
alla terza annata di repliche con la grande Lina Volonghi
protagonista. E fu Eros Pagni, dopo che Squarzina si era
defilato, a avanzare la candidatura di Sciaccaluga per la regia.
"Lo spettacolo - aveva raccontato qualche anno fa Marco
Sciaccaluga - fu un grandissimo successo. Fu ripreso per tre
stagioni con qualche variazione di cast. Ci fu una lunghissima
tournée. Oggi si direbbe che diventò un evento. È l'unica volta
nella mia vita che sono stato intervistato da settimanali
femminili. Situazione spiegabile: c'era una scena di nudo
integrale, oltretutto con una idea geniale non mia ma già
sperimentata nell'allestimento londinese, ovvero un innalzamento
invece che un abbassamento delle luci al momento del nudo. Poi
c'erano gli spettatori in palcoscenico intorno al ring su cui si
svolgeva l'azione. Spesso alcuni attori stavano seduti a fianco
degli spettatori, parlavano da lì e poi entravano nel ring. Il
momento del nudo fece un piccolo scandalo, piccolo, ma lo fece.
Sono sinceramente convinto - aveva detto ancora Marco
Sciaccaluga - di aver fatto spettacoli migliori di "Equus". Però
non c'è niente da fare. Incontro sessantenni che erano allora
ragazzini e che mi parlano di quello spettacolo come di un
momento molto emozionante. Il che significa che quello
spettacolo aveva una forza notevole".
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