Un omaggio all'arte sacra di Giacomo
Manzù e Alfiero Nena, due artisti del Novecento che, in modo
diverso, hanno saputo dialogare con i papi e la Chiesa,
arrivando a collocare le loro opere, in sede permanente, in
alcuni luoghi simbolici della cristianità. E' quello che verrà
proposto il prossimo 25 febbraio, alle ore 11, al Museo Giacomo
Manzù di Ardea (Roma) nell'iniziativa dal titolo "Giacomo Manzù,
Alfiero Nena e il Vaticano. Dalla Porta di San Pietro al Museo
del Tesoro", introdotta dalla direttrice del Museo Manzù, Maria
Sole Cardulli, e con la prolusione del critico d'arte Luca
Nannipieri.
È la terza tappa di una rilettura dell'arte sacra nel
Novecento, condotta dal critico, che ha avuto due iniziative
precedenti: ai Musei Civici di Treviso, l'esposizione, la
conferenza e la pubblicazione su 'Arturo Martini, Alfiero Nena e
la scultura del '900'.
L'iniziativa che il Museo Manzù ospita, in collaborazione con
il Museo Nena - afferma Nannipieri - è proprio incentrata a
mettere in risalto in che modo i due artisti con pontefici
diversi abbiano saputo entrare in dialogo con le gerarchie
vaticane, producendo opere che ora sono visibili da milioni di
visitatori". Nell'incontro verrà mostrato l'apporto dato dai due
artisti alla composizione di San Pietro in Vaticano e, in
generale, il contributo dato dall'arte contemporanea italiana
durante i pontificati di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI. L'iniziativa, aperta a tutti, prosegue
con proiezioni e con la visita alle opere all'interno del Museo
Manzù.
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