"L'ironia è che, pur essendo stata
ingiustamente condannata per calunnia, sono la persona più
calunniata in tutta questa saga. La polizia, il pubblico
ministero, i media, i tribunali e l'assassino Rudy Guede, mi
hanno tutti calunniato senza fine": è la reazione di Amanda Knox
alla sentenza con la quale la Cassazione ha confermato la
condanna a suo carico (già scontata) per calunnia ai danni di
Patrick Lumumba, accusato di avere partecipato all'omicidio di
Meredith Kercher al quale è risultato estraneo e prosciolto.
Così come è stata definitivamente assolta l'americana. Lo ha
fatto su X.
"Sono stata dichiarata colpevole ancora una volta di un
crimine che non ho commesso" aveva sottolineato in un altro
post. "E mi è stato appena conferito l'Innocence Network Impact
Award - ha aggiunto -, creato 'per onorare una persona
scagionata che sensibilizza su condanne ingiuste, questioni
politiche o assiste gli altri dopo il rilascio'".
"Cercavo disperatamente di difendermi dopo che mi avevano
costretto a coinvolgere qualcuno che non avrei mai voluto
coinvolgere" si è quindi difesa Amanda Knox in un video sui
social con il quale ha cercato di spiegare il senso del
memoriale scritto dopo il fermo per l'omicidio Kercher che le è
costato la condanna per calunnia a Lumumba.
"Nessuno mi avrebbe ascoltato - ha detto ancora Knox - e
l'unico motivo per cui ho scritto questa cosa era perché nessuno
mi stava ascoltando e tutti mi davano della bugiarda e
improvvisamente avrei dovuto presentarmi in tribunale e puntare
il dito contro Patrick. Pensavo 'non posso farlo'. Questo è
l'unico motivo per cui ho scritto quel documento".
"E' kafkiano, come tutta questa saga che ti è capitata negli
ultimi 18 anni" ha commentato il marito con lei nel video.
"E' come se non ci fosse niente che io possa fare. E' come
se arrivassi a un punto in cui hai fatto tutto quello che potevi
fare" ha concluso Knox.
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