"Ci troviamo in un momento di
stallo. La regione Fvg ha un grande potenziale nel mercato
americano, con una presenza consolidata sulla West Coast e una
crescita in stati come Texas, Colorado, Florida e Illinois.
Tuttavia, la concorrenza di Sicilia, Piemonte e Veneto è sempre
più forte. È fondamentale una strategia più aggressiva di
promozione e storytelling per valorizzare denominazioni come
Ribolla Gialla e Schioppettino ed evitare una competizione al
ribasso sui prezzi". E' il parere di Alex Corazza, CEO di Friuli
Italian Wine Imports, società con sede in California che
distribuisce vini del Fvg in 10 stati USA, sulla questione dei
dazi sul vino minacciati dagli Stati Uniti fino al 200%.
Ovviamente, l'ipotesi ha sollevato forte preoccupazione nel
settore vitivinicolo italiano che conta un valore di export
verso gli Stati Uniti di 1,94 miliardi di euro nel 2024, pari a
circa un quarto delle esportazioni totali.
Francesco Saverio Russo, wine blogger e divulgatore enoico,
sottolinea la necessità di non farsi sopraffare dall'incertezza:
"Assistiamo a un periodo complesso, tra crisi internazionali,
timori sui dazi e un calo dell'interesse dei giovani verso il
vino. Ma i dazi non sono ancora realtà e il vino continua a
vendere, seppur con qualche timore in più. Il settore ha sempre
saputo evolversi superando momenti peggiori e deve continuare a
guardare avanti. Ci sono mercati che stanno soffrendo molto più
del nostro, come la Francia. Il vino italiano ha identità forti
e consolidate che continueranno a crescere nei mercati globali".
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