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Arretramento della costa erode delta Po e foci di Arno e Serchio

Arretramento della costa erode delta Po e foci di Arno e Serchio

Due terzi dei fiumi perdono fino a 10 metri all'anno sul mare

PISA, 25 marzo 2025, 11:27

Redazione ANSA

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A causa dell'erosione costiera in Italia due terzi dei principali fiumi (66%) è a rischio per arretramenti della foce sul mare che, in taluni casi, torna indietro fino a 10 metri l'anno. Lo spiega uno studio del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa pubblicato su 'Estuarine, Coastal and Shelf Science'. Le aree più a rischio sono il delta del Po, le foci di Serchio, Arno e Ombrone, in Toscana, e il delta del Sinni, in Basilicata. Tutte zone, spiega l'ateneo, caratterizzate da forte arretramento della 'linea di costa' e da perdita di sedimenti per fattori climatici e antropici. Lo studio, condotto da Monica Bini e Marco Luppichini, ha analizzato i cambiamenti delle coste sabbiose dal 1984 al 2024. Usando un software che analizza immagini satellitari hanno ricostruito l'evoluzione della costa italiana. Risulta che il 66% dei 40 principali fiumi è soggetto a erosione alla foce, percentuale che sale 100% se si escludono le aree protette da difese artificiali. "Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo - spiega Marco Luppichini - in particolare incidono il calo delle precipitazioni e l'aumento degli eventi meteo estremi che alterano il ciclo idrologico e la capacità dei corsi d'acqua di trasportare sedimenti fino alla costa. A questo si aggiungono l'innalzamento del mare e l'incremento della temperatura delle acque superficiali del Mediterraneo che intensifica tempeste e mareggiate, accelerando il processo erosivo e riducendo la resilienza delle spiagge". Il delta del Po è tra le zone più vulnerabili anche per la riduzione del trasporto di sedimenti.
    Ci sono aree con avanzamenti della costa ma molte hanno un progressivo arretramento specie se meno protette da opere. In Toscana le foci di Arno e Serchio arretrano di 2-3 metri l'anno mentre il delta dell'Ombrone ha una delle situazioni più critiche, con tassi di erosione fino a 5-6 metri l'anno. La ridotta disponibilità di sedimenti, dovuta a modifiche antropiche lungo il fiume, e l'aumento delle mareggiate rende la zona a sud di Grosseto fragile. Sono a rischio gli ecosistemi del Parco della Maremma. Il delta del Sinni, in Basilicata, rappresenta infine uno dei casi più estremi: qui l'erosione supera i 10 metri l'anno.
   

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