Il dottor Roberto Rigoli e la
dottoressa Patrizia Simionato, al tempo dei fatti coordinatore
delle microbiologie del Veneto e Dg di Azienda 0, sono stati
assolti "perchè il fatto non sussiste" dal Giudice del Tribunale
di Padova Laura Chillemi nel procedimento che li vedeva
coinvolti per il caso "tamponi rapidi". L'assoluzione è avvenuta
ai sensi dell'articolo 129 cpp che prevede che il giudice debba
pronunciare immediata sentenza di assoluzione quando, a processo
ancora in corso, risulta evidente l'innocenza dell'imputato.
"Rigoli è innocente - rende noto all'ANSA l'avvocato
Giuseppe Pavan, legale del medico - è risultato con assoluta
evidenza. Non è stato nemmeno necessario finire il processo, al
Giudice è bastato ascoltare i testimoni della pubblica accusa
per assolverlo subito". "Risulta quindi pienamente acclarato che
egli ha operato nel periodo dell'emergenza pandemica in modo
corretto senza mai risparmiare le sue energie, contribuendo con
la sua professionalità in modo decisivo alla salvaguardia della
salute pubblica".
"Alla soddisfazione si unisce però un sentimento di tristezza
- conclude Pavan - perché nonostante gli sforzi del legislatore
di consentire che il processo penale si svolga soltanto in
presenza di un solido impianto accusatorio si è qui portata
avanti un'accusa destituita di ogni fondamento e di ogni base
scientifica. Per conseguenza il dottor Rigoli ha dovuto subire
in questi anni un'immeritata gogna mediatica. Nessuno potrà
restituire a lui e alla sua famiglia questo periodo di
immotivata sofferenza".
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