Il silenzio, per
l'assenza dei bombardamenti, e la frutta e la verdura arrivate
sulla tavola. Sono le novità più concrete della vita a Gaza con
l'inizio della tregua. Lo racconta il parroco della Sacra
Famiglia, padre Gabriel Romanelli. Ieri sera alle 8 (le 7 in
Italia) puntualmente è anche arrivata la telefonata di Papa
Francesco. "Ci ha detto: sono contento che la pace a Gaza sta
arrivando", riferisce il missionario argentino.
"La gente è contenta anche se sa che la tregua non è ancora
la pace" ma "speriamo che sia l'inizio di un cammino di pace e
di una fase nuova in Terra Santa e di riconciliazione e
giustizia tra palestinesi e israeliani", dice il parroco
dell'unica chiesa cattolica della Striscia.
Tra le novità "un silenzio assordante", "assordante perché ti
fa pensare". "Non c'era alcun rumore di spari, armi e non
c'erano nemmeno droni". "Questo silenzio è assordante perché
attira l'attenzione", "abbiamo cominciato a ringraziare Dio,
perché questa tregua è un dono di Dio, e a pregare anche per
tutti i responsabili delle diverse parti, della Palestina e di
Israele, e del gruppo degli altri Paesi che si è impegnato per
questa tregua".
E poi anche l'arrivo sulla tavola di frutta e verdura: "I
prezzi sono ancora alle stelle ma ieri, come ogni domenica,
abbiamo voluto fare un pranzo speciale". La frutta e la verdura
sono arrivate grazie alle donazioni del Patriarcato latino di
Gerusalemme ma "ci sono molti carichi di aiuti al confine e del
cibo è già andato a male. Quindi alcuni giovani stanno facendo
la selezione per distribuirlo alle famiglie della parrocchia e
nei quartieri più poveri di Gaza City".
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