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Padre Spadaro, il mondo cambia, serve una teologia rapida

Padre Spadaro, il mondo cambia, serve una teologia rapida

'Non bastano porti sicuri, dobbiamo saper vivere nelle tempeste'

CITTÀ DEL VATICANO, 19 gennaio 2025, 10:51

Redazione ANSA

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Il mondo cambia rapidamente e la Chiesa non può rimanere a guardare sperando che sia solo un momento e che passerà. Deve divenire protagonista dei cambiamenti e per questo serve "una teologia rapida". E' la proposta che il gesuita padre Antonio Spadaro affida alle colonne di Avvenire. "La Chiesa ha bisogno di abitare non solo porti sicuri, ma anche luoghi esposti a venti e burrasche che agitano il mondo", sottolinea il sottosegretario al Dicastero vaticano per la Cultura.
    Per Spadaro "non dobbiamo essere vittime della paura davanti ai grandi cambiamenti della storia. Quelli che viviamo, del resto, sono molto rilevanti, ma non sono certo i primi della storia umana. Ad esempio, i cambiamenti bruschi di 'intelligenza' li abbiamo già vissuti nella storia". "L'umanità produce questi cambiamenti e deve imparare a gestirli con saggezza. Contemplare Cristo vivo nel nostro tempo libera il cristiano dalle tentazioni che pensano sia necessario riciclare il Vangelo trasformandolo o in una bottega di restauro, oppure in vari laboratori di utopie", scrive il gesuita richiamando il pensiero di Papa Francesco che mette in guardia sempre dal trasformare la fede in un museo.
    Di fronte al "cambio d'epoca", il cristiano non può dunque illudersi "di vivere una situazione transitoria, dove bisogna aspettare che passi, e poi le cose torneranno a essere come sono sempre state. Né si può assumere l'atteggiamento dello struzzo e fare come se il mondo fosse diverso. Occorre il coraggio di vincere le paure, attraversare il mare e compiere la traversata insieme all'umanità di questo nostro tempo. Facendo surf su queste rapide, oggi riscontriamo un grande cambiamento nel rapporto tra il cristiano e la cultura". E allora "in questa situazione culturale, la sfida più grande consiste nel dialogare empaticamente, anche alla ricerca di nuovi linguaggi per dire la fede. Scarsa riflessione critica e scarso discernimento possono condurre, invece, a un soggettivismo religioso fondamentalista".
    La Chiesa - conclude p. Spadaro - "oggi ha bisogno di abitare non solamente porti sicuri, dove pure condurre la gente come si fa nei terremoti. Deve prendere casa anche in luoghi esposti alle rapide, ai venti, e pure alle burrasche che agitano il mondo. È in questi luoghi mossi e ventosi che soffia lo Spirito".
   

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