Fp Cgil Valle d'Aosta non condivide
la proposta di Savt e Savt Santé di "proporre un contratto
regionale" per la sanità. Il sindacato di categoria ritiene però
"possibile e fattibile una contrattazione integrativa regionale"
in cui "far confluire in modo stabile" quanto stanziato a oggi
dalla Regione con la legge di attrattività sanitaria e le
risorse aggiuntive regionali.
Secondo Eleine Krieger Garcia e Igor De Belli "un contratto
collettivo regionale non potrebbe fornire effettive risposte a
un settore di attività, quello della Sanità, così vasto e
complesso, sia per le numerose e diverse professionalità
coinvolte, sia per gli sviluppi in campo normativo specifico di
ogni categoria professionale e di leggi sul lavoro che avanzano
continuamente a velocità forsennate a livello nazionale".
Inoltre "a livello sindacale e di pubblica amministrazione
regionale, sarebbe necessario un numero decisamente superiore di
quanto attualmente disponibile, di risorse umane con adeguate,
specifiche ed elevate conoscenze e competenze non solo in ambito
di contrattazione collettiva ma anche dei diversi profili
professionali ed aree contrattuali, in modo che un ipotetico
contratto collettivo regionale possa rappresentare
effettivamente l'espressione del lavoro nel settore sanitario
regionale. Tali risorse ad oggi, sono presenti, almeno per
quanto riguarda le organizzazioni sindacali confederali e la
pubblica amministrazione, solo a livello nazionale.
Chiudendo infine sul concetto universale dell'unità che fa la
forza: un conto è una forza contrattuale di due mila lavoratori,
un conto quella dell'intero paese di 600 mila addetti".
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