"Il recupero dei vecchi impianti
sportivi rappresenta una preziosa occasione per le città di
intervenire mediante una rigenerazione urbana che sappia essere
versatile ed idonea ad una fruizione di tipo sociale ad ampio
spettro, nello stesso modo con cui si interviene quando si
tratti di recupero abitativo o di servizi collettivi o di
pianificazioni infrastrutturali". Lo sostengono i tecnici della
Lega Vda in merito al progetto di riqualificazione dell'area
dello stadio Puchoz di Aosta.
"Il recupero della struttura sportiva Puchoz, nel rispetto della
propria connotazione funzionale, con tutti i dovuti accorgimenti
per renderlo versatile e multifunzionale, nei lineamenti di una
corretta e lungimirante rigenerazione urbana - sostengono -
costituirebbe una risposta politicamente ed urbanisticamente più
adeguata ai fabbisogni della comunità di Aosta.
In tema di stadi (o più propriamente di impianti sportivi), da
alcuni anni stiamo assistendo ad un dibattito molto interessante
promosso da architetti, urbanisti, esperti in sociologia urbana
e naturalmente operatori nel settore dello sport, che mette in
discussione la scelta di delocalizzare gli impianti sportivi
all'esterno delle città, operate sino a qualche anno fa: non più
grandi contenitori a sé stanti, posti in periferia delle città
ma strutture sportive multifunzionali posti all'interno del
tessuto cittadino e in connessione con l'attività urbana".
Bocciato invece il progetto del Comune per la creazione di un
parco urbano. "Recenti analisi hanno dimostrato - concludono i
tecnici - che gli spazi urbani genericamente destinati a verde,
soprattutto se di piccole dimensioni, non costituiscono la
risposta adeguata al fabbisogno di fruizione di spazio verde da
parte di un'intera collettività ma finiscono per essere aree di
nessuno, esposti ad essere zona di ritrovo di gruppi specifici
di persone limitandone la tipologia dei fruitori e, di
conseguenza, l'inclusività e risultando, inoltre, spazi
difficilmente presidiabili".
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