Nel 2025 in Trentino entreranno in
funzione alcuni nuovi sistemi di irrigazione progettati dal
Consorzio Trentino di Bonifica. Il primo è quello portato a
termine nei mesi scorsi sul fondovalle dell'Adige, fra Zambana,
Nave San Rocco e Grumo, con la copertura di 670 ettari con
impianti razionali a goccia, sistemi di automazione e
telecontrollo e con l'impiego di 70 sonde per rilevare l'umidità
del terreno ed il reale fabbisogno idrico. Opere che hanno
comportato un investimento di 10.200.000 euro, finanziato dal
Piano di sviluppo rurale nazionale. Lo ha spiegato il direttore
del Consorzio Trentino di Bonifica Michele Bernabé nel corso
della conferenza stampa "Acqua e cambiamento climatico:
necessaria una gestione di sistema", organizzata dall'Anbi del
Trentino Alto Adige.
Il secondo intervento, che verrà inaugurato nell'autunno del
2025, riguarda la Val di Gresta, ha un costo di 10.800.000 euro,
coperti dal Pnrr, ed è nato da una collaborazione tra i cinque
consorzi di miglioramento fondiario del territorio e tra i
Comuni di Mori e Ronzo Chienis. "Si tratta di un progetto che va
a realizzare una serie di condotte disposte ad anello nel
territorio, per portare acqua nelle zone che oggi ne sono
prive", ha illustrato Bernabé. Il progetto "sviluppa una
capacità di 50.000 metri cubi" e, oltre a un bacino d'accumulo
prevede anche "un laghetto e due serbatoi di accumulo in cemento
armato". L'iniziativa, ha specificato il direttore del Consorzio
Trentino di Bonifica, non nasce solamente per soddisfare il
fabbisogno agricolo, ma anche quello civile. "Un serbatoio di
accumulo sarà potabile e verrà utilizzato dal Comune di Ronzo
Chienis proprio per evitare che si verifichino i fenomeni di
carenza idrica nei periodi di maggiore consumo e quando c'è
scarsità d'acqua".
Fra i nuovi progetti ci sono anche quattro nuove aree di
irrigazione a Chizzola (Ala), Mattarello, Lavis e Pressano, per
un totale di 370 ettari ed un investimento di 11 milioni di euro
(fondi del Ministero dell'Agricoltura), un'iniziativa che copre
la zona di Brentonico per un costo complessivo di 15 milioni di
euro, due impianti di lavaggio a circuito chiuso per mezzi
agricoli a Mezzocorona e a Lavis dal costo complessivo di
910.000 euro, e sei nuovi lavaggi lungo l'asta dell'Adige
(1.200.000 euro).
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