Quasi la metà dei giovani rimane
connesso oltre le sei ore al giorno, mentre la sessualità,
sempre più ludica e instabile, è diventata una fonte di ansia
per molti ragazzi. È quanto emerso da un primo sondaggio tra i
ragazzi che hanno aderito al primo incontro del progetto "Swipe.
Scorrendo tra le generazioni", un'iniziativa promossa, a Trento,
da Fondazione Caritro e Sideout Music.
A quanto riferito nel corso della parte introduttiva dal
conduttore radiofonico Rudy Zerbi, sulla totalità dei giovani
iscritti all'evento, il 42% rimane connesso oltre le sei ore. Si
tratta di un dato interpretato con preoccupazione anche da
alcuni ragazzi presenti nel pubblico, intervenuti per raccontare
la propria esperienza di amore e odio nei confronti di social e
delle nuove tecnologie informatiche.
In merito alla sfera affettiva, invece, è intervenuto lo
psicologo e sessuologo, Livio Ricciardi, che ha parlato di un
ambito particolarmente delicato per le giovani generazioni, dato
che "la sessualità da questione riproduttive e talvolta ludica è
diventata una questione ricreativa, creando spesso una forte
ansia performativa tra i giovani". "Dobbiamo fare del nostro
meglio per una nuova rivoluzione sessuale e di libertà", ha
quindi aggiunto l'esperto a margine.
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