E' ancora finale. Jannik Sinner riesce nell'impresa di raggiungere l'ultimo atto degli Australian Open e così provare a bissare il successo dello scorso anno.
Sulla strada verso la vittoria troverà Alexander Zverev che ha avuto la meglio su Nokav Djokovic, ritiratosi dopo aver perso il primo set per 7-6.
Domenica il match tra il numero 1 e il numero 2 del ranking mondiale.
Oggi Sinner è apparso solido e in buona condizione fisica. Nulla ha potuto Ben Shelton: il mancino statunitense, numero 21 Atp, ha messo in campo tutte le proprie armi migliori, dalla battuta che arriva a 200 km orari fino al dritto lungolinea con una potenza impressionante.
Ma si è dovuto arrendere alla costanza dell'italiano che letteralmente non gli ha lasciato tempo per respirare e ragionare.
Il punteggio 7-6, 6-2, 6-2 descrive perfettamente l'andamento della partita. Sinner, come lui stesso ha confermato dopo l'incontro, non ha iniziato al meglio: teso e poco sciolto nei movimenti. Ha subito perso il servizio, andando poi sotto per 2-0. Un passaggio a vuoto al quale però ha subito rimediato portandosi sul 3-2. Shelton ha spinto, arrivando anche ad ottenere due palle set, annullate dall'altoatesino. Al tie break Sinner dà vita al suo show che lo porta ad aggiudicarsi il primo set. Nel secondo i games sono molto tirati ma l'azzurro riesce sempre a trovare il colpo in più per chiudere. Una dimostrazione di resistenza soprattutto mentale. Quella che, forse, manca a Shelton. Lo statunitense sfodera colpi di alta classe che si accompagnano ad errori incomprensibili.
Tatticamente subisce l'iniziativa dell'avversario alla quale spesso reagisce affidandosi esclusivamente alla violenza dei colpi. Sinner ne prende le misure e lo costringe a spendere energie allungando gli scambi e facendolo correre per il campo. Nel terzo set Shelton non ha più energie e cede sia fisicamente che psicologicamente a Sinner. Anche l'italiano avverte la stanchezza e riduce la durata degli scambi cercando colpi decisivi. E' in stato di grazia e chiude rapitamente il set e l'incontro. Ora Sinner dovrà concentrarsi sulla sfida di domenica.
Zverev non è un avversario semplice. Nei precedenti il tedesco è in vantaggio per quattro a due. L'ultima volta risale allo scorso anno, quando ha vinto l'italiano con un tiratissimo 7-6 5-7 7-6 al torneo di Cincinnati. L'attuale numero 2 Atp, un gigante di quasi due metri, non ha mai vinto un torneo Slam ma è arrivato in finale agli Us Open del 2020. A 23 anni e 163 giorni, Sinner è diventato invece il più giovane tennista a raggiungere due finali a Melbourne: prima di lui nel 1993, ci riuscì Jim Courier a 22 anni e 167 giorni. Intanto, domani va in scena, alle 9:30 italiane, la finale femminile tra la bielorussa Aryn Sabalenka, alla ricerca del tris a Melbourne, e la statunitense Madison Keys. Subito dopo scenderanno in campo Andrea Vavassori e Simone Bolelli per il titolo del doppio maschile. I due italiano, già finalisti lo scorso anno, se la vedranno con la coppia formata dal finlandese Harri Heliovaara e dal britannico Henry Patten,
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