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Nordio e migranti, l'opposizione prova a ricompattarsi 

Nordio e migranti, l'opposizione prova a ricompattarsi 

Ma M5s incalza su armi e prepara piazza. Az si sfila su sfiducia 

ROMA, 24 marzo 2025, 20:29

Alessandra Chini

ANSACheck
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le divisioni nella maggioranza in politica estera ricompattano in qualche modo le opposizioni dopo il complesso tornante delle risoluzioni sul Consiglio Ue della scorsa settimana. Restano sullo sfondo gli strascichi del caso Ventotene con i pentastellati che hanno accusato i Dem di prestarsi al gioco di Meloni ma si prova ad andare avanti. Così il centrosinistra va all'attacco all'unisono del governo anche sulla vicenda dei centri per migranti in Albania sui quali chiede un passaggio parlamentare. Nel centrodestra "ormai siamo alla guerriglia quotidiana", accusa la segreteria Dem Elly Schlein che nei giorni scorsi non ha esitato a evocare una crisi. "Litigano alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano" ma intanto si allineano nel fregare gli italiani con "tagli e tasse", accusa Giuseppe Conte. Certo, i pentastellati, che preparano la piazza del 5 aprile, restano concentrati anche sulla questione del riarmo e sono pronti a incalzare il governo su questo fronte con nuove iniziative. Ma, dopo le freddezze reciproche, il disgelo sembra poter partire, ad esempio, dalle questioni economiche sulle quali sia i Dem che M5s insistono. Questo è un "governo che naviga a vista", attacca Schlein e, di conseguenza "non dà risposte agli italiani". A questo punto osserva il presidente del Pd Stefano Bonaccini "mi auguro che tutti quelli che si definiscono alternativi alla destra trovino le ragioni per una alternativa perché oggi questo non è certamente un Paese più giusto e competitivo di come Meloni l'aveva trovato prima delle elezioni". Insomma, evidenzia il leader di SI Nicola Fratoianni, bisogna "continuare a lavorare, per indicare credibilmente un'alternativa di governo. È urgente, è necessario ed è una responsabilità che collettivamente è l'ora di assumersi". Parole non distanti da quelle di Matteo Renzi. "Davanti a una gestione del potere così proprietaria da parte del governo - dice - alle famiglie che fanno fatica a pagare le bollette, ai salari che non sono adeguati al costo della vita per me provare a costruire una alternativa é doveroso".

   Intanto, un primo banco di prova e di compattezza per le opposizioni ci sarà nel voto di mercoledì prossimo quando la Camera si esprimerà sulla mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento, però, sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione ad eccezione di Azione che fa sapere che uscirà dall'Aula. "Abbiamo criticato duramente l'operato di Nordio - spiega il capogruppo Matteo Richetti - con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè". Di qui la scelta di non partecipare. E il partito di Calenda si smarca anche annunciando che mercoledì presenterà una propria mozione sul sostegno militare in Ucraina e sull'incremento della spesa per la difesa europea.

   "Non sono minimamente preoccupato per il voto di sfiducia mercoledì prossimo in Parlamento sul caso Almasri. Abbiamo seguito quello che la legge prevede e cioè il tempo che un ministro della Giustizia deve occupare per studiare le carte che arrivano dalla Corte penale internazionale, che in quei casi non è un passacarte ma deve dare delle valutazioni". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Cinque Minuti, il quale ha aggiunto: "non mi sono preso troppo tempo, tant'è vero che la stessa Corte ha poi rifatto quel provvedimento cautelare che io stesso avevo trovato abbastanza ambiguo proprio perché era completamente sbagliato: lo ha emesso dieci giorni dopo".

   La questione delle sanzioni ai magistrati che manifestano idee politiche venendo meno alla funzione di terzietà "non è all'ordine del giorno e non è un disegno di legge che sia stato apprestato da noi: è una riflessione che da tempo stiamo facendo sull'opportunità che alcuni magistrati si esprimano in termini rudi e aggressivi -come purtroppo è accaduto anche di recente- nei confronti di esponenti del governo, e su quali possano essere le conseguenze. Però in questo momento non c'è nulla di concreto". Così Nordio,


   

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