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FI, nessun problema in maggioranza, non ci sarà vertice

FI, nessun problema in maggioranza, non ci sarà vertice

Il portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera Raffaele Nevi sulle tensioni nel governo. Salvini: 'Governo solido con idee chiare, lavorerà fino al 2027'

24 marzo 2025, 15:41

Redazione ANSA

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Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera - RIPRODUZIONE RISERVATA

Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Nessun vertice di maggioranza, non serve. I leader della coalizione di governo si vedono e si sentono continuamente e non ci sono problemi di fondo se non enunciazioni per rimarcare le proprie posizioni e la propria identità". Così ad Affaritaliani.it il portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera Raffaele Nevi sulle tensioni nel governo e in particolare tra i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. "I toni sono diversi, ovvio, ma non è una novità. Così come le differenze che abbiamo in Europa e infatti siamo in famiglie diverse. Tajani ieri ha spiegato che vuole fare un partito serio e non superficiale e non fatto di quaquaraquà, ma non ha detto che la Lega è un partito di quaquaraquà. In Parlamento la settimana scorsa abbiamo votato uniti la risoluzione della maggioranza, quello conta. Poi i giornali ricamano sulle differenze, lo sappiamo. Ma non ci sono problemi nella maggioranza e non ci sarà nessun vertice per fare chiarezza. Tajani semmai è molto dispiaciuto per gli attacchi di bassissimo livello ricevuti dal Pd e da personaggi come Zingaretti. E' a sinistra che ci sono le divisioni, non nel centrodestra", conclude Nevi. 

   "C'è un governo solido, compatto con le idee chiare che fino al 2027 lavorerà con l'unico obiettivo di difendere l'interesse nazionale". Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, a Bergamo per l'inaugurazione di un sottopasso, getta acqua sul fuoco sulle polemiche di questi giorni e ribadisce la stabilità del governo Meloni. "Penso che parlasse di quella sinistra che fa sempre di tutto per fermare l'interesse nazionale". Così Salvini cerca di stemperare gli animi di fronte alle critiche di Antonio Tajani, che aveva aspramente criticato i partiti populisti definendoli 'quaquaraquà'. Salvini ha poi definito "ottimo" il suo rapporto con la premier Giorgia Meloni, negando frizioni con lei e con Tajani anche per la sua telefonata con il vicepresidente degli Usa James David Vance: "Se il vicepresidente del Consiglio chiama il vicepresidente degli Usa che problema c'è? C'è un piano da mille miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture negli Stati Uniti per portare l'alta velocità con aziende italiane".

   "Certamente non ci saranno crisi di governo. Gli elettori vogliono un governo di centrodestra che sta governando bene e non perdonerebbero a nessuno di mettere in crisi questa formazione, anche perché le alternative sarebbero da fare accapponare la pelle. Ci sta che i vari partiti avendo, soprattutto sul tema europeo un posizionamento diverso, possano a volte avere qualche scaramuccia". Lo afferma Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega a margine di un convegno sul Ddl Sicurezza a Torino, organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia. "La Lega non ha sostenuto Ursula von der Leyen - ha continuato Molinari - la Lega fa parte di una coalizione in Europa che ha sempre contestato le politiche di questa Commissione, anche sull'ultimo piano di riarmo. Il partito di Tajani è un partito invece che fa parte di quella maggioranza, quindi posso capire magari il suo disagio, sono posizionamenti diversi, noti già da quando ci siamo messi insieme per fare il governo". Per quanto riguarda lo scambio di battute di ieri tra Salvini e Tajani sulla politica estera, Molinari sottolinea: "Ho trovato più inopportune le esternazioni di Tajani perché Salvini come vicepremier, come ministro e come capo partito penso che sia libero di dialogare con chi vuole, visto e considerato che poi anche la linea sulla politica estera ha visto una grande unitarietà del centrodestra che ha votato una risoluzione con un mandato chiaro a Giorgia Meloni, mentre le opposizioni sono divise", ha continuato. "Quindi io non ho capito la reazione di Tajani, eviterei di creare incomprensioni o fare dei distinguo tra di noi perché mi pare che il governo sia compatto, unito e stia andando in una direzione giusta anche in politica estera", conclude.

   "Ormai siamo alla guerriglia quotidiana dentro la maggioranza di governo, Lega e Forza Italia continuano a litigare sulla politica estera mentre Giorgia Meloni non riesce a prendere una posizione chiara. Forza Italia dichiara oggi che "non ci sono problemi di fondo se non enunciazioni che rimarcano la propria identità". Tipo "Tajani deve farsi aiutare" o "Meloni non ha il mandato". È un governo ormai allo sbando in una contingenza geopolitica che richiederebbe, invece, serietà. Un governo che non ha saputo dare risposte nemmeno sul fronte interno, sulla sanità pubblica ad esempio, che Giorgia Meloni continua a mortificare tagliandola progressivamente. Il governo naviga a vista e anche oggi, agli italiani e ai loro problemi, il governo ci penserà domani". Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

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