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Il Papa in condizioni critiche, lieve insufficienza renale

Il Papa in condizioni critiche, lieve insufficienza renale

'Allo stato sotto controllo. Non ha avuto crisi respiratorie'. Il Pontefice è vigile, ma la prognosi è riservata. 'Stamattina ha partecipato alla messa'

ROMA, 23 febbraio 2025, 19:32

Redazione ANSA

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Il Policlinico Gemelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Policlinico Gemelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le condizioni del Santo Padre permangono critiche; tuttavia da ieri sera non ha presentato ulteriori crisi respiratorie. Ha effettuato le due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina. Stabile è rimasta la piastrinopenia; tuttavia alcuni esami sanguigni dimostrano una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. Prosegue l'ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali". Lo dice il Bollettino medico diffuso stasera dalla Sala stampa vaticana.

"Il Santo Padre continua ad essere vigile e ben orientato. La complessità del quadro clinico, e l'attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata", dice ancora il bollettino medico. "Nel corso della mattina, presso l'appartamento allestito al 10° piano, ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui", aggiunge la Sala stampa vaticana. 

 

La crisi emergenziale che ieri ha subito papa Francesco nella sua camera al Gemelli oggi è sostanzialmente rientrata, come emerge anche dal fatto che abbia trascorso una notte tranquilla. Al Pontefice comunque, riferiscono fonti Vaticane, sono tuttora applicati i 'naselli' per la somministrazione di ossigeno ad altri flussi, che lo aiutano nella respirazione. Stamane Francesco è stato sottoposto a nuovi esami clinici, in base ai risultati dei quali questa sera verrà diffuso un nuovo aggiornamento medico.

Si apprende anche che il Papa resta vigile. E il fatto di aver trascorso una notte tranquilla, in cui ha riposato, significa che non si sono ripetute altre crisi respiratorie come quella di ieri, di tipo asmatiforme, che al Pontefice ha provocato anche una certa sofferenza per la difficoltà nel respiro e per l'entità prolungata nel tempo. Come aiuto, comunque, si è deciso di mantenere anche oggi la somministrazione di ossigeno ad alti flussi tramite tubicini al naso.

L'Angelus in forma scritta - "Da parte mia, proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l'attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate". Lo afferma papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, nel suo testo per l'Angelus che oggi è stato diffuso in forma scritta.

"In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all'intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me". Lo dice papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, nel suo testo per l'Angelus. "Si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l'Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l'intera umanità!" E' quanto afferma papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, nel suo testo per l'Angelus che oggi è stato diffuso in forma scritta. "Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino - aggiunge il Pontefice -, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan".

"La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato", ha comunicato la sala stampa vaticana.

Dopo il cauto ottimismo che prevaleva venerdì, anche dalla conferenza stampa dei medici che lo hanno in cura al Gemelli, il Pontefice ha attraversato ieri una delle giornate più delicate di questa sua degenza al Policlinico Universitario, iniziata il 14 febbraio.

"Le condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo", premette il bollettino medico diffuso nella serata di ieri dalla Sala stampa vaticana. Questa mattina Papa Francesco "ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi". Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato "una piastrinopenia", cioè una carenza di piastrine, "associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni".
"Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", viene ulteriormente spiegato. E "al momento la prognosi è riservata".

Le nuove insorgenze asmatiche e di crisi respiratoria, oltre che l'emergere della piastrinopenia e dell'anemia, con la necessità di trasfusioni sanguigne, richiedono l'interpretazione dei medici sulle loro origini e su come eventualmente modulare ancora la terapia in corso contro la polmonite bilaterale.

Colpisce anche il modo esplicito con cui vengano enunciate le condizioni "critiche" del Papa, ribadito il suo non essere "fuori pericolo", sottolineato il suo essere stato "più sofferente", e, non certo ultimo, il fatto che i medici si riservano la prognosi. Insomma, non si nasconde la preoccupazione che oggi si è fatta strada.

Intanto, per la seconda domenica consecutiva, e per ragioni evidenti, l'Angelus del Papa è stato diffuso solo in forma scritta. Vanno così deluse le attese e le speranze di molti fedeli, tra cui diversi presenti anche oggi al Gemelli, che desideravano vederlo affacciarsi dalla suite al decimo piano per guidare la preghiera mariana domenicale. Si è preferita naturalmente quest'altra modalità, che preserva il Papa in una fase oltremodo delicata e in cui sono necessarie le maggiori attenzioni.

 

Il Papa torna su X, ringrazia per i messaggi e incoraggia i diaconi

Dopo una settimana in cui non aveva più frequentato il suo profilo social, oggi papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, è tornato a comunicare con i fedeli su X, tramite l'account in nove lingue @Pontifex.

"In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo!", scrive il Papa, ribadendo quanto detto nel testo per l'Angelus.

E in un altro post, questo riferito al Giubileo dei Diaconi, il Pontefice afferma: "Vi esorto a continuare con gioia il vostro apostolato e - come ci suggerisce il #VangeloDiOggi - ad essere segno di un amore che abbraccia tutti, che trasforma il male in bene e genera un mondo fraterno. Non abbiate paura di rischiare l'amore!". 

Fisichella: 'Dio assista il Papa in questo momento di prova'

Il pro-prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, sta presiedendo la messa nella basilica di San Pietro per il Giubileo dei Diaconi. Prima di leggere l'omelia che il Papa ha preparato per l'occasione, considerato che doveva essere proprio lui a celebrare la messa, Fisichella ha detto: "Sentiamo Papa Francesco, benché in un letto d'ospedale, vicino a noi, lo sentiamo presente in mezzo e noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte, più intensa, la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia".

 

"L'annuncio del perdono è un compito essenziale del diacono. Esso è infatti elemento indispensabile per ogni cammino ecclesiale e condizione per ogni convivenza umana". Lo afferma papa Francesco nell'omelia preparata per la messa presieduta stamane in sua vece nella Basilica Vaticana, in occasione del Giubileo dei Diaconi, dall'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione e delegato del Pontefice per l'organizzazione dell'Anno Santo. "Per crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti gli uni degli altri, è necessario saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando relazioni e non escludendo dal nostro amore nemmeno chi ci colpisce e tradisce", dice Francesco nell'omelia, letta dallo stesso mons. Fisichella. "Un mondo dove per gli avversari c'è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro - avverte -, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo". Secondo il Papa, "perdonare, allora, vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità". E il diacono, "investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere - e ad insegnare agli altri a vedere - in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell'anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto". Nel corso della liturgia, mons. Fisichella ha officiato a nome del Papa anche l'ordinazione di 23 nuovi diaconi: tre italiani, tre messicani, tre spagnoli, sei colombiani, tre statunitensi, due polacchi, un francese e due brasiliani.

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