Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è al Teatro Vittorio Emanuele di Messina dove gli viene conferito, nell'ambito dell'inaugurazione dell'anno accademico, il dottorato honoris causa in "Scienze delle pubbliche amministrazioni" dalla rettrice Giovanna Spatari. Ad accogliere Mattarella il coro dell'Ateneo.
"Il processo di integrazione istituzionale tra gli Stati europei ha inizio - come è noto - il 23 luglio 1952, con il Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio, firmato a Parigi il 18 aprile 1951 dai sei paesi Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi - ha detto Mattarella nella lectio magistralis all'università di Messina -. L'economia era lo strumento ma il fine del Trattato era la pace, una pace solida e duratura dopo la tragedia delle due guerre mondiali e dei tanti conflitti precedenti".
"L'economia e la pace continuarono ad essere al centro del disegno europeo, malgrado il voto contrario del Parlamento francese alla Comunità europea di difesa, e - dopo il decisivo incontro dei loro ministri degli Esteri qui, a Messina, nel giugno 1955 - il 25 marzo 1957 i sei Stati firmarono a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea e dell'Euratom. Veniva così definita l'architettura di un mercato comune basato sulla libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali, caratterizzato da condizioni di concorrenza non falsate né dagli attori economici né dai poteri pubblici. Il progetto si ampliava molto ma l'obiettivo rimaneva lo stesso: avviare un'era di pace e di benessere fondata sulla cooperazione tra gli Stati e sull'amicizia tra i popoli europei".
"L'attuale assetto dell'amministrazione europea sconta l'assenza di uno spazio politico europeo effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un'opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali", ha detto Mattarella nel corso della Lectio Magistralis sull'Europa organizzata dall'Università di Messina. "Nei singoli contesti nazionali - ha sottolineato - si continua troppo spesso a considerare l'Unione europea come un soggetto estraneo agli Stati membri e non - quale effettivamente essa è - come il prodotto della loro interazione e cooperazione, costruita nel tempo sulla base di scelte democraticamente assunte, volontariamente, dai parlamenti e dai governi nazionali; e dalle istituzioni europee, anch'esse costituite ed operanti per volontà e con il contributo fondamentale degli Stati nazionali".
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