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Il nuovo governo libanese bandisce le armi di Hezbollah

Il nuovo governo libanese bandisce le armi di Hezbollah

Il partito di Dio, sconfitto militarmente, concede la fiducia a Salam

25 febbraio 2025, 19:45

Redazione ANSA

ANSACheck
Beirut © ANSA/EPA

Beirut © ANSA/EPA

Dopo la dimostrazione di forza popolare espressa ai funerali del suo leader storico Hasan Nasrallah a Beirut, gli Hezbollah libanesi hanno incassato una nuova sconfitta politica, accettando loro malgrado la netta presa di posizione del governo, guidato da Nawaf Salam, contro il mantenimento delle armi da parte del movimento sciita anti-israeliano. In un Paese che vede proseguire l'occupazione militare nemica nel sud e la quotidiana violazione dello spazio aereo da parte dei jet israeliani, autori domenica di bombardamenti nella valle della Bekaa, si è svolta la prima delle attese sedute parlamentari per la fiducia all'esecutivo, sostenuto dalle potenze occidentali e del Golfo alleate di Israele.

Nel suo discorso ai deputati libanesi, Salam ha detto: "Vogliamo un paese che sia capace di decidere quando c'è la guerra e quando c'è la pace". Un chiaro riferimento al fatto che l'8 ottobre 2023, all'indomani degli attacchi di Hamas a Israele, Hezbollah aveva lanciato - senza consultarsi con le autorità libanesi - una guerra di logoramento con lo Stato ebraico. Il conflitto armato, assai più sanguinoso e devastante della guerra del 2006, si è interrotto solo con l'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 27 novembre.

E dopo un'escalation senza precedenti, avvenuta tra settembre e novembre scorsi, durante la quale Israele ha condotto attacchi senza precedenti a Hezbollah tramite cercapersone, walkie-talkie e intensi bombardamenti su Beirut. In questi raid hanno trovato la morte, tra gli altri, il leader Nasrallah e il suo designato successore Hashem Safieddin. "La nostra politica estera sarà neutrale per quanto riguarda questioni inter-arabe e internazionali", ha aggiunto Salam, a capo di un governo dove per la prima volta Hezbollah e il suo alleato Amal hanno un'influenza politica limitata. Salam ha ribadito che solo l'esercito regolare libanese dovrà avere il monopolio delle armi e che la "dottrina di combattimento" delle forze armate sarà indirizzata alla necessità di "proteggere i libanesi, combattendo ogni guerra nel rispetto della costituzione".

Per la prima volta nell'ultimo quarto di secolo, un governo libanese non menziona nella sua dichiarazione di insediamento la parola "resistenza", in riferimento al mantenimento dell'arsenale di Hezbollah accanto a quello dell'esercito libanese. Questo fatica però a dispiegarsi nel sud del Libano, dove Israele rimane presente in sette punti strategici e sopraelevati a nord della linea blu di demarcazione tra i due paesi. Durante il dibattito parlamentare, il capogruppo dei deputati di Hezbollah, Muhammad Raad, ha prima ricordato il sacrificio di migliaia di "martiri" del Partito di Dio nel difendere il paese "dall'aggressione nemica". E ha poi ribadito "l'efficacia della resistenza (di Hezbollah)" nel contenere le incursioni israeliane. Alla fine del suo discorso, però, Raad ha detto che Hezbollah intende "collaborare con il consiglio dei ministri" e che darà la fiducia al nuovo governo perché l'esecutivo "ha riconosciuto il diritto dei libanesi all'autodifesa e la responsabilità dello Stato di porre fine all'occupazione (israeliana)". La battaglia rimane per ora nell'ambito della politica e tutti i partiti, Hezbollah incluso, si preparano ora alle elezioni municipali, previste entro maggio, e alle legislative del prossimo anno.

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