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Intesa Kiev-Mosca sul Mar Nero. Trump: 'Molti progressi'

Intesa Kiev-Mosca sul Mar Nero. Trump: 'Molti progressi'

Controllo a Paesi terzi. Russia: 'Togliere le sanzioni agricole'

ROMA, 26 marzo 2025, 10:07

di Luca Mirone

ANSACheck
SCATTIDELGIORNO © ANSA/EPA

SCATTIDELGIORNO © ANSA/EPA

A sorpresa, dopo una maratona negoziale di due giorni a Riad che sembrava si fosse conclusa con un nulla di fatto, gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo tra Mosca e Kiev per una tregua nel Mar Nero e per uno stop effettivo agli attacchi contro le infrastrutture energetiche, con il via libera al monitoraggio sulle intese da parte di Paesi "terzi". E' stata la Casa Bianca, con una nota diffusa dopo nuove consultazioni con gli ucraini, a riferire che tutti e tre i gruppi di lavoro, seppur da tavoli separati, "hanno concordato sugli stessi punti". Con Trump che ha parlato dei "molti progressi" fatti. Volodymyr Zelensky ha confermato il buon esito della trattativa, pur esprimendo cautela sulle reali intenzioni dei russi, mentre il Cremlino ha incassato l'impegno americano sulle restrizioni all'export agricolo russo.

La giornata sul fronte diplomatico della guerra in Ucraina si era aperta nel peggiore dei modi, con Mosca che aveva accusato Kiev di aver fatto fallire i negoziati in Arabia Saudita. Tuttavia, alcune ore dopo, da Washington è arrivato il colpo di scena, attraverso un comunicato dettagliato della Casa Bianca sugli esiti della trattativa di Riad, mediata dal team americano facendo spola tra i tavoli dei due contendenti, che in seguito hanno sostanzialmente concordato sui termini dell'intesa.

L'accordo tra russi e ucraini è articolato su cinque punti. A partire dall'impegno a "garantire una navigazione sicura, eliminare l'uso della forza e impedire l'uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero". E' l'elemento di principale novità: il nodo si è sciolto grazie dall'intervento degli Usa, che si sono impegnati a aiutare i russi a "ripristinare l'accesso al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti". Per Mosca era una condizione necessaria, per alleggerire la propria economia, tanto che il Cremlino ha condizionato il via libera alla tregua marittima solo "dopo il ritiro delle sanzioni contro Rosselkhozbank e altre istituzioni finanziarie coinvolte nel garantire il commercio internazionale di alimenti e fertilizzanti, collegandoli allo Swift".

 

Passi avanti, almeno sul piano delle intenzioni, sono stati fatti anche sul tema degli attacchi alle centrali. La tregua di trenta giorni concordata una settimana da Zelensky e Putin dopo due telefonate con Trump non è mai entrata in vigore, tra accuse reciproche delle due parti. Ora invece, è stato "concordato di sviluppare misure per attuare" questo impegno a risparmiare "le strutture energetiche di Ucraina e Russia", ossia "gasdotti, raffinerie e centrali".

Un'altra novità non scontata riguarda il via libera alla possibilità che "terze parti" monitorino il cessate il fuoco marittimo e sull'energia. Zelensky, parlando con i giornalisti, ha evocato l'auspicio che "qualcuno dall'Europa o, ad esempio, dalla Turchia possa essere coinvolto" per verificare la tregua marittima e "qualcuno dal Medio Oriente" che monitori la tregua sull'energia. Infine, negli accordi Usa-Russia-Ucraina c'è l'impegno a lavorare al raggiungimento di una "pace duratura" e c'è anche un passaggio (per ora concordato solo tra Kiev e Washington) per "lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di detenuti civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti forzatamente".

Trump, commentando gli accordi, ha rivendicato i passi in avanti compiuti, sottolineando che le trattative "stanno andando bene". Ma Kiev e Mosca continueranno a guardarsi con diffidenza: Zelensky ha chiarito che per l'attuazione efficace degli accordi serviranno "ulteriori consultazioni tecniche", mentre il Cremlino ha ribadito che anche in questa fase l'interlocuzione resterà esclusivamente con gli Stati Uniti. Ed anche ammesso che una tregua parziale scatti effettivamente, un cessate il fuoco totale appare ancora un miraggio. Come dimostrano le incessanti battaglie di droni ed i combattimenti nel Donbass e in territorio russo. In quest'ultimo fronte, in particolare, Kiev ha rivendicato un raid contro una base militare nel Kursk, che avrebbe ucciso un trentina di soldati nemici. Mentre il ministro delle industrie strategiche Herman Smetanin, in un'intervista, ha reso noto che il supermissile Neptune, con mille chilometri di gittata, è stato già utilizzato oltreconfine. Anche contro un "obiettivo militare nella Crimea occupata".  

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