E' alta tensione tra gli Stati Uniti e la Groenlandia dopo l'annuncio di una visita della second lady, Usha Vance, e del consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, nell'isola più grande del mondo, territorio autonomo della Danimarca da circa 300 anni sul quale Donald Trump ha avanzato mire espansionistiche sin dai primi giorni del suo ritorno alla Casa Bianca.
Apparentemente la moglie del vice presidente, accompagnata dal maggiore dei suoi tre figli, trascorrerà tre giorni in Groenlandia - dal 27 al 29 marzo - all'insegna della cultura e dei costumi locali con tanto di partecipazione alla tradizionale Avannaata Qimussersu, la gara nazionale di slitte trainate da cani. Ma la presenza di uno dei più stretti consiglieri del presidente e del ministro dell'Energia Chris Wright, che dovrebbero sbarcare sull'isola prima della second lady, conferiscono alla missione americana un significato più politico.
"E' una delegazione altamente aggressiva", ha tuonato il primo ministro groenlandese uscente Mute B. Egede, accusando l'amministrazione americana di voler "dimostrare potere su di noi" con la presenza del consigliere Waltz. "Va detto chiaramente che la nostra integrità e democrazia devono essere rispettate senza interferenze straniere", ha poi incalzato. Parlando con un giornale locale, il suo probabile successore Jens-Frederik Nielsen, che è favorevole a un approccio graduale all'indipendenza dalla Danimarca, ha accusato Washington di mancanza di rispetto nei confronti della popolazione locale, mentre il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen ha definito la visita "inappropriata" considerato anche che "ci sono appena state elezioni e non c'è ancora un governo groenlandese".
Trump ha provato a smorzare le polemiche ribattendo che non c'è nessun intento provocatorio nella visita in Groenlandia bensì una dimostrazione di amicizia. E il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Brian Hughes, ha spiegato che Waltz e il segretario all'Energia si recheranno in visita ad una base spaziale e che la loro missione è anche un'opportunità per "costruire una partnership che rispetti l'autodeterminazione della Groenlandia e promuova la cooperazione economica".
Sta di fatto che dopo aver spedito il figlio Eric nell'isola ancora prima del suo insediamento, negli ultimi tempi The Donald ha intensificato la sua campagna per prenderne il controllo provando perfino a coinvolgere il segretario generale della Nato Mark Rutte durante la sua visita alla Casa Bianca. Prima ancora, nel discorso al Congresso sullo Stato dell'Unione, Trump ha affermato di sostenere fermamente il diritto del popolo groenlandese a determinare il proprio futuro e di essere pronto a dare loro "il benvenuto negli Stati Uniti d'America". Secondo recenti sondaggi, quasi l'80% dei groenlandesi vuole l'indipendenza dalla Danimarca ma quasi il 100% ha respinto l'idea di entrare a far parte degli Usa.
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