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Un 18enne condannato all'ergastolo per la strage di bambine a Southport

Un 18enne condannato all'ergastolo per la strage di bambine a Southport

La vicenda innescò disordini razziali nel paese. Il killer inflisse centinaia di coltellate, e si è dichiarato colpevole

LONDRA, 23 gennaio 2025, 17:35

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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     E' stato condannato oggi all'ergastolo, dinanzi alla Liverpool Crown Court, il 18enne Axel Rudakubana imputato per l'atroce strage di bambine perpetrata "selvaggiamente" a coltellate il 29 luglio 2024 a Southport (Inghilterra del nord) nell'orrore dell'opinione pubblica britannica.

     Eccidio sfociato nell'uccisione di tre piccole e nel ferimento di altre 8, oltre a due adulti; e a cui fece seguito in agosto un'ondata di diffusi disordini anti-immigrazione - alimentata dall'iniziale silenzio rinfacciato alle autorità sul sospetto di terrorismo a carico del giovane - che rischiarono di mettere a ferro e fuoco varie città del Regno. 
   

L'imputato è stato portato via dall'udienza finale

       Concitata udienza conclusiva, oggi, nel processo contro Rudakubana. Il verdetto è stato emesso oggi,  malgrado l'iniziale calendario fosse stato fissato su un arco di varie settimane di udienze, poiché l'imputato si è riconosciuto colpevole in extremis, lunedì, di tutti i capi d'accusa: tre omicidi, dieci tentati omicidi, il possesso illegale di un coltello, la detenzione di un quantitativo di ricina e la violazione delle norme antiterrorismo contestata in seguito al ritrovamento nel suo computer dei contenuti d'un manuale di addestramento di Al Qaida.

      Il giovane - cittadino britannico nato in Galles figlio di rifugiati ruandesi e minorenne al momento della strage - è stato trasferito di prima mattina dal carcere in ospedale per controlli, dopo essersi rifiutato di mangiare e di bere negli ultimi giorni a quanto riferito da un avvocato della difesa.

     Ma è comunque comparso alla sbarra dove a un certo punto è stato protagonista di un'interruzione: "Sono malato", ha gridato, chiedendo l'assistenza di un infermiere. Poi ha detto di non "poter continuare" evocando un dolore al petto, ed è stato portato fuori dall'aula.

     Il giudice Julian Goose ha in ogni caso stabilito che il processo poteva andare avanti e la procuratrice Deanna Heer ha avviato l'illustrazione dell'atto di accusa, con dettagli atroci e scabrosi sull'aggressione di luglio: rivelando tra l'altro come Axel avesse detto alla polizia subito dopo l'arresto di essere "contento" di aver ucciso delle bambine. 

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