I legali del principe Harry hanno raggiunto un accordo extragiudiziale (con indennizzi imprecisati) col News Group Newspapers (Ngn) di Rupert Murdoch, che evita così il rischio di una condanna pubblica nel processo all'Alta Corte di Londra per la causa intentata dal secondogenito di re Carlo nei confronti del gruppo editoriale del tabloid Sun per violazioni della privacy e raccolta illegale di informazioni. Si è arrivati a questo dopo che ieri c'era stato un rinvio immediato all'apertura delle prima udienza a fronte delle discussioni avviate fra le parti.
Il gruppo editoriale di Murdoch, oltre a pagare ad Harry un "risarcimento sostanzioso" - non rivelato pubblicamente nella sua entità esatta, come sempre in caso di transazioni extragiudiziali - ha presentato "scuse complete e inequivocabili" per "l'hacking telefonico, la sorveglianza e l'abuso di informazioni private da parte di giornalisti e investigatori privati ;da loro incaricati", come ha dichiarato all'Alta Corte l'avvocato di Ngn, Anthony Hudson, in quella che rappresenta una ammissione di colpa in piena regola rispetto alle attività illegali contestate dal duca di Sussex al Sun e al News Of the World chiuso nel 2011.
Ma le scuse - offerte anche al co-denunciante lord Tom Watson, già vice leader del Labour, che aveva querelato a sua volta i giornali di Murdoch per averlo intercettato illegalmente - sono andate ben oltre, come si legge nel comunicato del gruppo editoriale, in quanto riguardano anche "l'impatto" su Harry "dell'ampia copertura e della grave intrusione nella sua vita privata" nonché in quella della defunta madre Diana.
Si tratta di un risultato straordinario nella crociata avviata dal duca contro la stampa popolare del Regno Unito, anche se è passato da un accordo extragiudiziale e non da un processo. Il principe aveva ribadito più volte il suo impegno nell'opporsi al sensazionalismo e alle intrusioni illegali dei tabloid, da lui considerati corresponsabili, fra l'altro, della morte prematura della principessa Diana nell'incidente d'auto del tunnel dell'Alma a Parigi nell'agosto 1997.
L'accordo di oggi arriva dopo che l'anno scorso i legali del principe avevano conseguito un sostanziale successo anche contro l'editore del Mirror, condannato a un pesante indennizzo.
'Usati illegalmente più di 100 investigatori durante 16 anni'
Il gruppo editoriale di Rupert Murdoch "ha illegalmente impiegato più di 100 investigatori privati, in più di 35.000 occasioni in 16 anni". E' quanto emerge dal comunicato letto dal legale del principe Harry, David Sherborne, dopo l'annuncio dell'accordo extragiudiziale raggiunto col News Group Newspapers (Ngn), che ha evitato il rischio di una condanna pubblica nel processo all'Alta Corte di Londra.
Nella dichiarazione, che ben descrive lo stato d'animo del principe, che dal 2020 vive negli Usa insieme alla moglie Meghan e i figli dopo lo strappo con la famiglia reale britannica, si parla di "vittoria monumentale".
E ancora: "dopo infinite resistenze, smentite e battaglie legali da parte di News Group Newspapers, inclusa la spesa di più di 1 miliardo di sterline in pagamenti e spese legali", finalmente il gruppo di Murdoch "è chiamato a rispondere delle sue azioni illegali e del suo palese disprezzo per la legge".
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