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Procida sbarca a Marsiglia per raccontare le storie dei suoi migranti

Procida sbarca a Marsiglia per raccontare le storie dei suoi migranti

Le foto dell’epopea dei pescatori in cerca di fortuna prima in Algeria e poi in Francia

ROMA, 21 gennaio 2025, 16:28

Redazione ANSA

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A Marsiglia una mostra sulle migrazioni dei cittadini di Procida (foto Vincent Chirié ) - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Marsiglia una mostra sulle migrazioni dei cittadini di Procida (foto Vincent Chirié ) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Riannodare il filo della memoria ripercorrendo idealmente le rotte che hanno condotto gli isolani, soprattutto pescatori, sulle sponde del Mediterraneo: flussi migratori avviati nella prima metà dell’Ottocento, rivolti all’Algeria e in seguito alla Francia.

Procida “vola” a Marsiglia per dare nuova linfa a un progetto che punti sul turismo delle radici, il segmento in forte crescita generato dagli emigrati e dai loro discendenti che visitano il proprio paese di origine o quello dei propri avi per ritrovare le proprie origini familiari, insieme con luoghi e tradizioni. Giovedì 23 gennaio il Comune di Procida in collaborazione con le associazioni “La Fenice”, “La Grande Famille de Procida & Ischia” e “Saint Michel di Mentone”, inaugura a Marsiglia, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura la mostra “Racines. Procida e il viaggio nel Mediterraneo”. Il percorso, che abbraccia materiale video e fotografico con la curatela di Angela Rita Carbone dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli e membro dell’associazione La Fenice, ripercorre la storia della migrazione procidana dall’inizio dell’800, quando diversi nuclei di pescatori procidani, inizialmente stagionali, lasciarono l’isola alla ricerca di fortuna verso altre mete del Mediterraneo e, da pescatori, si diressero presso le coste del nord dell’Algeria. Dopo l’indipendenza, nel 1962, molti procidani si trasferirono sulle coste meridionali e nell’entroterra della Francia.

A Marsiglia una mostra sulle migrazioni dei cittadini di Procida (foto Henri Scotto di Vettimo)

 

La mostra rivela per la prima volta immagini, documenti e testimonianze dello straordinario viaggio dei procidani nel Mediterraneo: ci sono così scatti in bianco e nero delle coralline, fotografie d’antan degli emigrati impiegati nella fabbrica di conserve di Stora e tasselli della vita quotidiana, spesso indissolubilmente legata alle radici, come raccontano le foto della grande folla della processione di San Michele Arcangelo, collante religioso e culturale, un rito riproposto in Algeria e poi in Francia con la stessa fervente e appassionata dedizione con la quale lo si conosceva sull’isola natia. La mostra, che gode del sostegno del Marina di Procida e di Italea Campania e del patrocinio morale di Fondazione Banco di Napoli, sarà visitabile fino al 21 marzo (info e orari www.iicmarsiglia.esteri.it ), per poi essere esposta a Procida nel mese di maggio:

Credits photo La Grande Famille de Procida & Ischia

 

Intorno al 1830 i procidani lasciarono l'isola alla ricerca di fortuna verso altre mete del Mediterraneo e da pescatori di corallo si diressero presso le coste del nord dell'Algeria. I procidani restarono in Algeria fino al 1962 e successivamente, dopo l'indipendenza, si trasferirono lungo le coste del sud della Francia, Saint-Mandrier, Marsiglia, La Ciotat et Mentone.Attraverso un lavoro di ricostruzione storica che si collega anche al "Turismo delle Radici" si è cercato di recuperare, attraverso l'Associazione "La Grande Famille de Procida &Ischia" e l'Associazione "Saint Michel di Mentone", immagini, documenti e testimonianze del viaggio dei procidani all'interno del Mediterraneo.


   

Credits photo La Grande Famille de Procida & Ischia

 

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