La performance ambientale del
sistema economico marchigiano nel 2022 si distingue per alcuni
buoni risultati e per sfide ancora aperte, con un focus sulla
sostenibilità e l'efficienza delle risorse. Questi i dati più
significativi emersi questa mattina nell'ambito della
presentazione delle performance ambientale del sistema
economico-produttivo marchigiano di Camera marche basato su dati
Istat, AsviS 2024 e il Rapporto Circonomia Fano 2024
dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia nel quale si evidenzia
che le Marche (assieme al Trentino Alto Adige) presentano
performance migliori della media nazionale in 20 indicatori su
25. Tra questi il consumo interno di materia che ha raggiunto,
nel 2021, i 9,9 milioni di tonnellate (+35,6% rispetto al 2020),
tornando ai livelli del 2017.
Con un consumo pro capite di 6,1 tonnellate di rifiuti, la
regione si mantiene al di sotto della media nazionale, indicando
un impatto ambientale relativamente ridotto rispetto ad altre
aree italiane. Nell'ambito dei rifiuti urbani e speciali, nel
2022 sono state prodotte 764 mila tonnellate di rifiuti urbani
(-2,7% rispetto al 2021), con una raccolta differenziata al 72%,
superiore alla media italiana del 65,2%. Tuttavia, la produzione
di rifiuti speciali è salita a quasi 4 milioni di tonnellate
(+5%), trainata principalmente dal settore delle costruzioni
(50,6%). Per quel che riguarda il fabbisogno energetico la
regione continua a dipendere da importazioni per soddisfare i
consumi interni. Nel 2023 la produzione lorda è stata pari a
2.506,1 GWh, mentre i consumi sono stati di 6.455,7 GWh,
malgrado la crescita della produzione interna (+7,6% rispetto al
2022) e il calo del consumo (-3,7%).
Industria e servizi sono i principali consumatori di energia
elettrica, seguiti dal settore domestico La produzione di
energia elettrica marchigiana è per la maggior parte proveniente
dall'utilizzo di fonti rinnovabili: nel 2023 le fonti
rinnovabili (2.177,8 GWh; +10,5% rispetto al 2022), prevale il
fotovoltaico (1,484,4 GWh; +3,6%), poi fonte idrica (526,2 GWh;
+44,4%) ed eolico (37,8 GWh; +6,9%). In calo invece sono le
bioenergie (129,4 GWh; -6,4%) e l'energia elettrica
termoelettrica.
Nelle Marche, le emissioni pro capite di gas serra sono tra
le più basse in Italia, con 5,6 tonnellate di CO2 equivalente
(media italiana: 7,1). Nonostante un leggero aumento rispetto al
2019, il dato è indicativo di una regione attenta alle politiche
di decarbonizzazione. Nel rapporto di Camera Marche, l'ultimo
tema affrontato riguarda l'agricoltura che, secondo l'ultimo
Censimento generale condotto da Istat (dati riferiti al 2020),
indica per le Marche una superficie agricola totale (per
localizzazione dei terreni) di quasi 590mila ettari, di cui
circa 455mila ettari di superficie agricola utilizzata (SAU). I
dati più recenti attualmente disponibili (2022, fonte Istat) in
merito all'utilizzo di fertilizzanti mostrano un moderato
utilizzo nelle Marche con 205,5 kg/ha, (media nazionale: 464
kg./ha.). Il divario con la media italiana è replicato anche
nell'utilizzo di prodotti fitosanitari (pesticidi) che nelle
Marche si ferma a 5,5 kg./ha. (11,5 kg./ha media italiana).
Quanto poi alla percentuale di Sau Biologica le Marche sono nel
2022 la quarta tra le regioni italiane, grazie a un'incidenza di
superficie biologica sulla Sau del 26,6% (+4,3%), mentre la
media italiana si ferma a 18,7%. Le Marche sono la regione con
la minore incidenza di occupazione irregolare in agricoltura,
unica regione nel panorama italiano a porsi al di sotto della
quota del 10% (9,4%) a fronte di una media nazionale del 23,2%.
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