A Torino, dove sono circa 6mila gli
annunci attivi per affitti brevi a scopo turistico,
Federalberghi apre le porte anche a questo settore, offrendo
supporto "a chi sceglie la legalità per qualificare l'offerta
turistica privata". La novità è stata annunciata
dall'associazione di categoria, che ha partecipato questa
mattina, con i rappresentanti delle altre associazioni del
comparto, a una commissione consiliare dedicata ad analizzare il
settore anche alla luce della nuova normativa sull'obbligo del
Cin (Codice identificativo nazionale) per le strutture
ricettive, compresi gli affitti brevi, tipo Airbnb. Una
procedura che nel Torinese è già stata adottata da circa l'80%
degli interessati.
"Federalberghi Torino - dice il presidente, Fabio Borio -
guarda da sempre con favore all'ampliamento dell'offerta
turistico-ricettiva. La sfida, nel futuro immediato, è data
dalla necessità di elevare qualitativamente il livello di questa
offerta, premiando i proprietari di appartamenti che sono in
regola o che dimostrano di volersi adeguare. Per questo abbiamo
deciso di offrire un supporto ai proprietari". In generale le
associazioni di categoria apprezzano l'introduzione del Cin,
come confermato da Francesco Bosca (Unione Industriali) e Luca
Amato (Confesercenti), che sottolinea: "La valutazione del
comparto alberghiero è positiva, aiuterà a far emergere il
sommerso". Soddisfazione è stata espressa in generale per
l'andamento del settore. "Torino conferma la sua vocazione
turistica - sottolinea l'assessore Paolo Chiavarino - e bisogna
lavorare anche per individuare altre opportunità". Dal canto suo
la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa, rimarcando il fattore
positivo di avere una città turistica, invita però a evitare i
rischi dell'overtourism e della trasformazione di negozi in
strutture ricettive.
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