(dell'inviato Domenico Conti)
Il bitcoin che vola ai massimi
storici sull'idea che Trump farà sul serio nell'appoggiare i
crypto asset. E il dollaro che cede terreno sull'euro e lo yuan
sulla speranza che non andrà fino un fondo sui dazi. Le imprese
sospettose sui dazi, contente delle tasse che scenderanno.
E' la reazione dei mercati, che si riflette anche fra i
corridoi del Forum economico mondiale a Davos, alle prime parole
del tycoon nel suo Inauguration Day. Fra le cannonate come il
'Golfo d'America' e la conquista di Panama, e aperture
pragmatiche sui dazi, la certezza offerta da Trump a mercati,
investitori, audience globale è quella che nulla sarà come
prima, che si cambia pagina e si mette da parte il 'vecchio
ordine globale'.
Fra l'ottovolante sui dazi, prima con l'indiscrezione del Wsj
che Trump non ne avrebbe annunciati al suo insediamento
prendendo tempo e poi con la conferma del presidente che ci
saranno dazi un po' per tutti, le Borse europee sono come
impietrite: Londra +0,1%, Francoforte e Amsterdam +0,4%, Parigi
in crescita dello 0,3%, +0,2% Madrid e quasi ferma Londra,
mentre Milano chiude con un -0,34%. Le indiscrezioni sui dazi
smuovono decisamente, invece, il mercato dei cambi sgonfiando il
dollaro. L'euro, che sui timori di uno scontro Usa-Ue su dazi,
tassazione e regolamentazione di Big Tech fino a un momento
prima sembrava inesorabilmente destinato verso la parità, ha
riguadagnato 1,04 segnando un rialzo di oltre l'1%. Lo yuan,
prima logica vittima sacrificale delle ritorsioni commerciali
minacciate da Trump, è balzato dello 0,88% a 7,2748 per dollaro
dopo aver raggiunto 7,2777, il massimo da metà dicembre.
Fuochi artificiali, poi, per i crypto asset, fino a ieri
malvisti da banche centrali e vigilanza perché privi di
qualsiasi valore sottostante, oggi rilanciati alla grande dal
duo Trump-Musk. Dopo un esordio col botto venerdì notte e una
caduta vertiginosa subito dopo, il 'meme coin' del presidente
chiamato 'Official Trump' è sulle montagne russe: da oltre 60
dollari delle prime ore della giornata precipita a meno di 40
sul crescendo di Trump. Colpa anche del 'Melania Meme' lanciata
domenica notte che avrebbe rubato la scena alla crypto del
consorte con un rialzo del 14% oggi. L'entusiasmo catalizzato
dall'Inauguration Day e il favore per gli investimenti crypto
rilanciano le quotazioni dell'ammiraglia, il bitcoin, che
infrange ogni record arrivando a 109.241 dollari.
A Davos l'élite globale segue senza grande trepidazione le
dichiarazioni di Trump, che interverrà qui in video il 23
gennaio. I commenti raccolti fra le sale e i corridoi del Wef
oscillano fra contenimento dei danni, euforia dell'high tech,
sarcasmo degli intellettuali e pragmatismo delle imprese. "Non
ho seguito le dichiarazioni di oggi di Trump" dichiara serafico
Kenneth Rogoff, professore di economia ad Harvard. Ma "per
l'Europa è ora di muoversi, a partire dai prezzi energetici da
abbattere". Ian Bremmer, numero uno del think tank Eurasia,
punta al contenimento dei danni per l'Europa: Trump - avverte
Bremmer - "non vuole che l'Europa resti unita" ma gli europei
hanno la capacità di resistere alle sue bordate, e la visita a
Washington della premier italiana Giorgia Meloni "ha un grande
valore": non dividerà l'Europa ma stabilirà un ponte fra
l'Europa e Washington. E Mohamed Kande, presidente globale di
Pwc, assicura che le imprese, tornate ottimiste sulla crescita e
l'innovazione da Ia, "si adatteranno" e che il clima di fiducia
non cambierà in base a chi è presidente.
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