Unicredit incassa anche il via libera della Bce all'ops su Banco Bpm, dopo il sì dei soci all'aumento al servizio dell'operazione. Scattano così i cinque giorni entro cui la Consob dovrà approvare il documento di offerta che, calendario alla mano, dovrebbe essere entro mercoledì della prossima settimana.
Domenica 30 marzo intanto è convocato il cda per esercitare la delega sull'aumento. L'ops potrebbe poi partire intorno alla metà di aprile e concludersi nella seconda settimana di giugno. Mentre, verso la fine di aprile, è atteso anche il governo sul golden power. Nel frattempo, in tempi più stretti, il prossimo venerdì, il 4 aprile, termina l'opa su Anima da parte di Piazza Meda. Operazione messa da subito sotto la lente da Andrea Orcel che si è focalizzato sugli effetti dell'applicazione o meno del Danish Compromise.
E il clima si è surriscaldato negli ultimi giorni dopo che la Bce ha negato a Bpm lo sconto danese sul capitale. Una doccia gelata a cui è seguita quella dell'Eba che ha comunicato di non potersi esprimere. Nonostante tutto e, forte anche del voto degli azionisti, il Banco ha confermato l'intenzione di andare avanti perché, a prescindere, la Sgr è strategica. A questo sono seguite le perplessità di Unicredit che non ha nascosto la preoccupazione per un'operazione che, a suoi dire, potrebbe determinare "implicazioni negative" sul capitale di Bpm, così come "presumibilmente" portare ad "una riduzione della capacità" dell'istituto "di fornire credito all'economia reale". Considerazioni che non sono piaciute a Giuseppe Castagna che ha confermato che la sua banca, anche senza il 'Compromesso' per Anima, dispone di livelli patrimoniali "adeguati", in grado di consentirle di realizzare l'aumento dei dividendi messo a piano.
Il ceo di Piazza Meda ha anche ribadito l'impegno "al 100%" a finanziare il Paese, come fatto in questi anni. "Sono quindi lieto di poter rassicurare chi sembra preoccuparsi per la nostra capacità di far credito per sostenere l'economia dopo che negli ultimi due anni, in casa sua, ha ridotto gli impieghi alle imprese di circa 20 miliardi", è stata l'ulteriore replica del top manager. In quello che è diventato un vero e proprio ping pong Orcel, dal canto suo, attende la fine dell'opa su Anima (a cui anche Poste ha consegnato le azioni) per decidere. Il ceo di Unicredit, lo ha detto a più riprese ultimamente e lo ha ribadito anche davanti ai suoi azionisti, l'operazione con Banco Bpm crea valore ma deve continuare ad avere senso e se non lo ha più, potrebbe anche saltare.
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