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In evidenza
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(di Elisabetta Stefanelli)
LORENZA FRUCI, 'DONNE IN ONDA. Il
racconto dell'immaginario femminile nei primi 70 anni di Rai'
(Rai Libri, pag. 221, euro 19,00)
'Tra onda, ondate e messe in onda, Lorenza Fruci racconta
sembrando faceta ma in realtà essendo serissima, la
rappresentazione delle donne nella tv italiana nei suoi primi 70
anni di vita. ''Donne in onda'', è insieme ''un affondo
specifico all'interno della programmazione della tv pubblica'',
ed insieme una carrellata di volti che hanno segnato in un modo
o nell'altro la nostra storia a partire dall'avvio delle
trasmissioni nel 1954. Insomma Fruci parte ''dall'inchiesta del
1959 'La donna che lavora', a quella del 1976 su La questione
femminile nella rubrica 'Sapere', a 'Si dice donna', programma
storico del femminismo, ad 'Amore criminale', che dal 2007
denuncia la violenza sulle donne'', per arrivare all'oggi.
L'idea spiega l'autrice non è quella di scrivere una storia
della tv ma piuttosto di ''selezionare una serie di programmi di
diversi generi, che, attraverso differenti linguaggi, hanno
tratteggiato un passaggio significativo per la costruzione
dell'immaginario femminile, soprattutto all'interno di una
programmazione spesso contraddittoria rispetto alla
rappresentazione della figura della donna e del suo ruolo nella
società''. Ecco allora affiorare da queste pagine, accompagnate
da illustrazioni, riemergere in primo luogo l'impegno di un
giornalismo d'inchiesta, come quello di Ugo Zatterin e Giovanni
Salvi, che era prima di tutto una scoperta del paese reale che
per la prima volta approdava nel nuovo mezzo televisivo. Poi con
la rivoluzione degli anni Sessanta, in una tv che era ancora
educativa, arrivano sferzate di tv autoriale come quella di
Liliana Cavani che nel 1963 raccontò La casa in Italia,
attraversando la penisola che fece parlare i tanti, troppi
baraccati, ''dei loro desideri, delle loro speranze''. Negli
anni Settanta il femminismo arriva anche alla tv pubblica, se ne
occupa 'Sapere' di Sabel con un viaggio nella condizione
femminile, ma sarà 'Si dice donna' a fare la storia per quattro
edizioni dal 1977 al 1981 con la conduzione di Tilde Capomazza.
''Anche se fu un'esperienza breve - scrive Fruci - 'Si dice
donna' fu un momento di televisione importante per l'immagine
della donna: la novità del programma fu nel rappresentare la
questione femminile dal punto di vista delle donne e delle
femministe, cioè attraverso il 'female gaze' teorizzato nel 1975
dalla femminista e teorica del cinema Laura Mulvey come uno
sguardo capace di restituire la molteplicità di sfaccettature
nel complesso universale delle donne. Un unicum nella storia
della tv italiana. Di cui si sentirà la mancanza''. E magari,
Lorenza Fruci, autrice del bel programma che racconta la storia
di trenta protagoniste della tv pubblica italiana, '30x70 - Se
dico donna', per RaiPlay e su Rai2, potrebbe pensare di far
rivivere oggi un programma altrettanto impegnato dedicato alle
donne. Chissà.
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