LAVINIA MONTI, MA L'INCERTEZZA È PIÙ
BELLA (Giacovelli Editore, pp.292, 19 euro). Le opportunità
impreviste che la vita mette davanti, anche quando tutto
sembrava già definito. E il coraggio di cambiare strada, tra
scelte, errori e, soprattutto, momenti di crescita personale
quando da giovani si cerca il proprio posto nel mondo. C'è la
cosiddetta "generazione Erasmus" al centro del romanzo di
Lavinia Monti "Ma l'incertezza è più bella", in libreria con
Giacovelli Editore. Con uno stile ritmato e ironico, l'autrice
costruisce il personaggio di Ludovica, la protagonista del
libro, una ragazza di 26 anni approdata a Bruxelles per uno
stage alla Commissione Europea tra entusiasmo e incertezze.
Eppure, anche se felice della sua nuova vita stimolante e
movimentata, il pensiero torna costantemente a Roma, dove
l'aspettano un fidanzato sfuggente e un dottorato vinto quasi
per caso, che sembra la chiave per dare solidità alla loro
relazione. Posta di fronte a dubbi e nuove domande, Lavinia
dovrà fare i conti con paure e sogni: da Bruxelles a Roma, fino
a New York, la ragazza diventa il ritratto di una generazione
sospesa tra ambizioni globali e legami profondi. Ricco di
dialoghi brillanti e di accurate descrizioni di ambienti
internazionali, accademici e istituzionali, il romanzo intreccia
speranze e inquietudini sul futuro in cui è facile
rispecchiarsi.
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