Chiusura da record per la mostra di
Henri Cartier-Bresson a Rovigo. Sono stati oltre 37 mila gli
ingressi registrati a Palazzo Roverella per la rassegna dedicata
al massimo fotografo del XX secolo. Il successo la pone al primo
posto delle mostre fotografiche organizzate dalla sede
espositiva superando il picco precedente dell' omaggio a Robert
Doisneau, che - con tre settimane di apertura in più rispetto -
nel 2021 aveva attratto 35.612 visitatori. Solo nell' ultimo
giorno di apertura, domenica 26 gennaio, oltre 1.400 persone
hanno affollato le sale del Roverella affrontando anche lunghe
code di attesa. L'esposizione curata da Clément Chéroux e Walter
Guadagnini è partita subito molto bene, con numeri superiori a
quelli delle mostre storiche e una curva di crescita in continua
ascesa.
''A contare su un risultato così eccezionalmente positivo è
l'attrattività dell'artista - osservano i promotori - la sua
capacità di entrare in empatia con il pubblico. Ma anche la
graduale percezione di Palazzo Roverella come sede di grandi
mostre, sia d'arte che di fotografia, capace di attrarre un
pubblico ampio a livello nazionale''. La mostra 'Henri
Cartier-Bresson e l'Italia', promossa dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e
l'Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e
prodotta da Dario Cimorelli Editore, è frutto della
collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi
e la Fondazione CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di
Torino, con la curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini,
direttori delle rispettive Fondazioni.
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