Alla vigilia della solenne cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario In Cassazione, sale la tensione, già alta, tra i magistrati dell'istituzione di autogoverno delle toghe e il Guardasigilli, mentre rimane confermata la protesta dell'Anm che invita giudici e pm ad abbandonare, sabato, le celebrazioni in programma nelle corti territoriali nel momento in cui prenderà la parola un delegato del ministro.
A Palazzo Bachelet, infatti, tutti i componenti togati del Csm - unitamente al consigliere laico Roberto Romboli - hanno depositato, al Comitato di presidenza, richiesta di apertura di una pratica a tutela dell'ordine giudiziario dopo le parole pronunciate ieri dal ministro della giustizia Carlo Nordio.
"Intervenendo in Parlamento per la relazione sullo stato della giustizia il ministro Nordio, nel descrivere l'attività del pubblico ministero, ha riferito di 'clonazioni' di fascicoli, di indagini 'occulte ed eterne', di 'disastri finanziari' descrivendo tali condotte come prassi diffuse e condivise dalle procure della Repubblica", rilevano i consiglieri firmatari. Il ministro Nordio, prosegue la richiesta dei togati e del laico Romboli, "ha poi spiegato come i pubblici ministeri siano già 'superpoliziotti' che godono, però, delle garanzie dei giudici proponendo così un'erronea ricostruzione dell'attività del Pm e del suo ruolo nell'attuale assetto ordinamentale".
Ad avviso dei consiglieri, "tali esternazioni appaiono, inoltre, ancora più gravi perché provenienti da uno dei titolari dell'azione disciplinare che ha l'obbligo di segnalare e perseguire le condotte che egli, con impropria e gratuita generalizzazione, pretende di attribuire alla generalità dei pubblici ministeri italiani". I firmatari della richiesta ritengono che "le parole del Ministro - pronunciate, peraltro, in una sede istituzionale - integrino un comportamento lesivo del prestigio e dell'indipendente esercizio della giurisdizione tali da determinare un turbamento alla credibilità della funzione giudiziaria e richiedono, pertanto, l'apertura di una pratica a tutela dell'ordine giudiziario".
Si dissocia il consigliere laico Enrico Aimi, che definisce "surreale" la richiesta di apertura pratica a tutela del prestigio dell'ordine giudiziario. "A poche ore dalle Cerimonie per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2025, queste suggestioni allarmistiche - rileva Aimi - non fanno altro che esacerbare i già tesi rapporti tra Magistratura e Esecutivo. Ricordo ai colleghi che il Consiglio Superiore della Magistratura non è la terza Camera".
"Il Csm anziché aprire inutili pratiche a tutela contro le sacrosante parole del Ministro Nordio nelle aule del Parlamento, farebbe bene ad approfondire le modalità della protesta deliberata dall'Anm in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario", dichiara il deputato di Forza Italia Enrico Costa, anche lui in dissenso con i togati del Csm.
Avs torna invece a chiedere le dimissioni del ministro Nordio, non solo per il caso Almastri, ma anche perché accusa il Guardasigilli "di fomentare una guerra interna al sistema giudiziario che non ha nulla a che fare con l'amministrazione della buona giustizia. L'azione intrapresa dal Csm, da tutti i componenti togati di esso, da' il quadro di una situazione insostenibile".
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