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Uccise il padre con una mazza, disposta perizia psichiatrica

Uccise il padre con una mazza, disposta perizia psichiatrica

Processo a Sassari, 28enne era sotto l'effetto di acidi e alcol

SASSARI, 25 marzo 2025, 15:35

Redazione ANSA

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Sarà una perizia psichiatrica a stabilire se Michele Fresi, il 28enne di Arzachena che la notte del 27 dicembre 2023 uccise il padre Giovanni, orafo 58enne, colpendolo alla testa con una mazza da baseball, era ed è capace di intendere e di volere. Lo ha deciso oggi la Corte d'assise di Sassari, dove il giovane è a processo per omicidio aggravato dal vincolo parentale, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, accogliendo la richiesta presentata nel corso della precedente udienza dall'avvocato difensore, Pierfranco Tirotto.
    Alla richiesta non si sono opposti né la pm, Claudia Manconi, né gli avvocati di parte civile, Giampaolo Murrighile, Massimo Schirò e Jacopo Merlini.
    Nella prossima udienza, il 15 aprile, la Corte, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, a latere Valentina Nuvoli, conferirà l'incarico allo psichiatra Paolo Milia.
    Oggi era attesa la testimonianza della madre di Fresi, ma la donna non si è presentata in aula comunicando che si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere.
    La notte del 27 dicembre '23 il giovane dopo avere assunto dosi massicce di anfetamine, cocaina, alcol e acidi, completamente fuori controllo, ha prima picchiato, stordendola, un'amica a casa sua. Poi è uscito seminando il panico per strada con una mazza da baseball. Raggiunto dal padre che voleva calmarlo e riportalo a casa, il 28enne lo ha colpito più volte alla testa, uccidendolo. Dopo si era scagliato anche contro due carabinieri, ferendone uno in maniera grave e causandogli la perdita di un occhio, prima di essere bloccato e arrestato.
    Al processo l'imputato ha dichiarato di non ricordare nulla delle aggressioni, se non di avere assunto dieci francobolli di Lsd, di essersi sentito male e di aver preso cocaina per riprendersi.
   

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