Nel 2024 netta diminuzione delle
superfici irrigate nel sud dell'Isola: dai 20mila del 2023 a
meno di 15 mila ettari quest'anno. Per il 2025, nonostante le
piogge dei giorni scorsi, lo scenario sembra ancora peggiore:
mancano all'appello almeno 60 milioni di metri cubi di acqua.
Sono alcuni dei numeri emersi in un incontro tra le
organizzazioni agricole ed il Consorzio di Bonifica della
Sardegna Meridionale per un primo bilancio della stagione.
Efisio Perra, presidente del Cbsm, è preoccupato: "La
mancanza delle piogge sta condizionando le attività del
Consorzio. Ad oggi le prospettive di assegnazione delle risorse
idriche per il Campidano saranno inferiori rispetto allo scorso
anno. Siamo in attesa della convocazione di un incontro con
l'Autorità di Bacino per capire meglio gli scenari. Non abbiamo
ancora aperto la stagione irrigua primaverile ma il taglio delle
assegnazioni agli agricoltori sarà almeno del 50%". Nel sistema
del Flumendosa mancano oltre 200 milioni di metri cubi di acqua
rispetto al 2023. Presentate anche alcune proposte per far
fronte all'emergenza. Anche per questo Coldiretti chiede un
tavolo permanente con Regione,
Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (CBSM) e
organizzazioni professionali agricole, per accelerare interventi
e risposte all'emergenza idrica. Obiettivo: coordinare e
velocizzare il piano di interventi infrastrutturali del
Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale. Inviata una
lettera agli assessori dell'Agricoltura e dei Lavori Pubblici,
Gian Franco Satta e Antonio Piu. "L'obiettivo - osserva
Coldiretti - è quello di garantire una gestione efficiente e
sostenibile delle risorse idriche nel territorio e attivare
tutta una serie di azioni per tamponare le emergenze e sostenere
le aziende agricole in questo momento di difficoltà. I numeri
registrati in questi ultimi 10 anni nel territorio mostrano -
spiega l'organizzazione con il presidente di Cagliari Giorgio
Demurtas - una perdita di circa 1.200 ettari di superficie
agricola utilizzata (oltre 346 mila ettari del 2010 contro i
poco più di 345 mila nel 2020. Calato anche il numero di aziende
totali, passate nel Sud Sardegna dalle 23.304 nel 2010 alle
16.629 del 2020 (6.675)".
Per Alessandro Abis, presidente Confagricoltura Cagliari "con
questi numeri alcune coltivazioni potrebbero non partire con
gravi conseguenze per i territori e per l'indotto che
l'agricoltura genera, bisogna fare tutti gli sforzi per
garantire l'acqua ad usi irrigui". "Ci sono filiere produttive
che in questi anni si sono strutturate grazie alla disponibilità
idrica garantita dal Consorzio di Bonifica - dichiara Matteo
Frau Presidente CIA Cagliari - una riduzione drastica delle
assegnazioni metterebbe in ginocchio molte aziende oltre al
rischio di perdere posizioni di mercato".
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