I tratturi pugliesi come elementi
chiave della rete ecologica regionale, capaci di penetrare anche
nei tessuti urbani e di agevolare lo sviluppo di sistemi di
mobilità dolce. Ma anche beni pubblici di proprietà demaniale
nei quali sperimentare nuove forme di relazioni fra popolazioni,
attività e luoghi. E' la sintesi della strategia del Politecnico
di Bari (dipartimento di Ingegneria civile, ambientale, del
territorio, edile e di chimica) che, con l'università di Foggia,
ha offerto il proprio contributo scientifico per la redazione
del documento regionale di valorizzazione dei tratturi pugliesi.
Lo spiega il PoliBa in una nota, evidenziando che il contributo
dell'università di Foggia si è, invece, concentrato sull'analisi
e interpretazione della presenza di segni e testimonianze della
transumanza nell'identità dei luoghi e dei territori.
Il documento regionale è diventato ufficiale e operativo lo
scorso 21 gennaio, dopo l'approvazione della relativa delibera
da parte della giunta regionale. Un risultato reso possibile
proprio dalla collaborazione fra uffici regionali e ricercatori
delle due università, che rappresenta "la seconda tappa del
processo pianificatorio della rete tratturale pugliese",
evidenzia il PoliBa.
Il testo regionale fissa anche le regole entro cui devono
essere predisposti i documenti locali di valorizzazione di
competenza comunale. Entro sei mesi i Comuni, in forma singola o
in associazione, dovranno quindi predisporre il proprio
documento locale di valorizzazione. Il documento, conclude il
Poliba, "si candida a essere inserito quale nuova linea guida
all'interno del Piano paesaggistico regionale".
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