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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 25 mar. 2025 - "C'è poco da fare: l’enorme voragine che si è creata attorno alla Pedemontana è, con molta probabilità, destinata ad allargarsi ulteriormente. E servirebbe un capovolgimento dell'andamento dei flussi di traffico che oggettivamente, anche con l'introduzione della scontistica, appare improbabile".
A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a palazzo Ferro Fini, è il Gruppo dei consiglieri regionali del Partito Democratico, tramite la Capogruppo Vanessa Camani.
"E’ ormai a tutti noto che le previsioni dei flussi di traffico contenute nel Terzo Atto Convenzionale del 2017 sono totalmente inattendibili – ha evidenziato la Capogruppo Dem - Infatti, già nel bilancio 2025, invece che i 15 milioni di perdita stimata nel 2017, abbiamo accantonato 51,8 milioni di euro per coprire il buco. In realtà, siamo fortemente preoccupati che anche questa previsione sia destinata a peggiorare. Se, infatti, guardiamo gli incassi dei primi due mesi del 2025, questi sono stati di poco superiori ai 10 milioni di euro ciascuno. Abbiamo, dunque, provato a fare delle nuove simulazioni previsionali per l’anno in corso, ipotizzando di incassare mensilmente 10,8 milioni di euro, pari alla media degli incassi registrati nei primi dieci mesi di apertura dell’intera tratta della SPV, e cioè tra maggio 2024 e febbraio 2025. Nell’ipotesi considerata, la perdita salirebbe addirittura a 72 milioni, con un divario di oltre 20 milioni rispetto all'accantonamento già previsto".
"Su questo fronte – ha aggiunto Camani - c’è un primo serio problema: sulla Pedemontana Zaia e De Berti non raccontano ai veneti tutta la verità. I numeri che noi raccogliamo mensilmente parlano chiaro ma sono sistematicamente omessi dalla Giunta nel racconto pubblico. La voragine di bilancio esiste e, ad oggi, non abbiamo alcun motivo, purtroppo, per essere ottimisti".
“Il Gruppo Pd ha calcolato di quanto dovrebbe aumentare l’incasso medio mensile per non peggiorare la situazione, a fronte dell’esborso sicuro dei 200 milioni di euro di canone che la Regione si è impegnata a corrispondere al concessionario per l’anno in corso – ha spiegato la Capogruppo - Per evitare ulteriori esborsi pubblici, dai pedaggi dovrebbero arrivare almeno 2 milioni al mese in più: una cifra consistente che dovrebbe essere recuperata incrementando di almeno il 30% gli incassi derivanti, in particolare, dal transito dei veicoli leggeri, che spesso evitano la Pedemontana per l’eccessivo costo del pedaggio. Ci sarà da capire quale sarà l’impatto dell’operazione di sconti messa in campo dalla Giunta a partire dal mese di marzo. Certo è che la quantità di transiti dei veicoli leggeri generato dagli sconti dovrà almeno triplicare”.
“I conti della Strada Pedemontana rischiano di far saltare il bilancio del Veneto. Noi proseguiremo nella nostra operazione trasparenza, mese dopo mese, ma Zaia deve assumersi le sue responsabilità di fronte ai veneti", ha concluso Vanessa Camani.
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