Promozione e tutela
dell'artigianato con la riutilizzazione di tessuti naturali ma
anche attrattori turistico-culturali. Sono le sartorie sociali
che danno vita a Termoli ad una "rete" nazionale con oltre 30
realtà italiane già iscritte così da competere al meglio sul
mercato non solo italiano, dominato da multinazionali.
Ad affiancare le Sartorie sociali, un forte partenariato
Istituzionale, scientifico e imprenditoriale come il Centro
Studi per la moda e le produzioni culturali ModaCult, Università
Cattolica del Sacro Cuore che, attraverso il progetto
"CreAbility" supporterà il percorso progettuale per quanto
concerne la formazione, la comunicazione e le strategie
complessive della "rete". E ancora l'Azienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo, il distretto turistico Molise Orientale,
l'Accademia delle Belle Arti Napoli, le associazioni Next e
Artemusa, "Slow Fiber" che rappresenta un "pool" di aziende
italiane che comprende tutta la filiera tessile della moda e
dell'arredamento; l'associazione Next, la piattaforma di
e-commerce "Gioosto" che accompagnerà la definizione di
strategie commerciali in grado di connettere le "Sartorie
sociali" con quella crescente fascia di consumatori disposta a
premiare le aziende virtuose, la Fismo Confesercenti Genova che
rappresenta le piccole e medie aziende che si occupano della
distribuzione al dettaglio di articoli di abbigliamento non a
caso hanno scelto di esserne parte.
L'evento vede l'apporto del progetto "Laboratorio moda Molise"
promosso dalla Provincia di Isernia, all'indomani della crisi di
un'azienda leader nel settore moda.
La costituzione della "rete" tra le Sartorie sociali si terrà il
25 gennaio prossimo a Termoli, nella sede di Scuola e Lavoro,
alle ore 10. Interverrà Stefano Zamagni professore di economia
dell'Università di Bologna, il Commissario straordinario
dell'Aast Remo Di Giandomenico, l'Assessore regionale Gianluca
Cefaratti, amministratori locali e delle due province molisane
Pino Puchetti e Daniele Saia.
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