Il Comune di Genova ha chiesto un
risarcimento di 23,5 milioni per danni d'immagine nell'ambito
del processo "Morandi bis", procedimento nato dopo la scoperta
di alcuni report falsificati sulla manutenzione di viadotti,
gallerie e barriere fonoassorbenti. Il dato è emerso, per la
prima volta, durante la seduta del consiglio comunale di oggi
come risposta dell'assessora Lorenza Rosso a un'interrogazione
della consigliera di Azione Cristina Lodi. Quest'ultima ha
sollevato la questione chiedendo alla giunta se il Comune di
Genova intenda tutelare le numerose famiglie che, dal 2019,
affrontano pesanti disagi a causa della sostituzione delle
barriere risultate non conformi alle normative. L'assessora
Rosso, che ha la delega all'avvocatura comunale, ha ribadito che
il Comune di Genova si è costituito parte civile nel processo
Morandi bis, chiedendo un risarcimento per il danno d'immagine
subito dalla città. E a questa somma potrebbero aggiungersi
ulteriori risarcimenti per danni morali e materiali, ancora da
quantificare. Tuttavia, ha precisato Rosso, "il Comune non può
rappresentare le richieste dei singoli cittadini", ma agisce "a
tutela dell'intera comunità genovese". Non soddisfatta della
risposta, la consigliera Lodi ha sottolineato che il Comune
potrebbe comunque affiancare i cittadini nei tavoli di confronto
con le autorità competenti.
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