L'artigianato è un "formidabile
motore economico". Tuttavia nel Paese permane "una certa cultura
anti-impresa che rende arduo l'intraprendere". Per questo
servono "interventi che rivedano la cavillosità della burocrazia
e i meccanismi complessi e farraginosi che ancora presenta". Lo
hanno sottolineato, come riporta una nota, i presidenti di
Confartigianato Udine e Pordenone, rispettivamente Graziano
Tilatti e Silvano Pascolo, oggi a Codroipo (Udine) per celebrare
la fondazione, 80 anni fa, dell'Unione artigiani del Friuli.
Tilatti, aggiunge la nota, ha chiesto al governo, attraverso
il Parlamento, di aggiornare dal punto di vista normativo la
definizione di impresa e imprenditore artigiano: "non più una
dimensione legata ai numeri dell'azienda, ma al valore
caratteristico e identitario dell'artigiano".
"Concordo con la necessità della sburocratizzazione - ha
osservato la viceministra dell'Ambiente e della sicurezza
energetica, Vannia Gava - perché l'artigiano deve fare
l'artigiano, e con l'idea di una norma che ridefinisca l'impresa
artigianale. Quanto all'Europa, dobbiamo avere una visione e un
obiettivo comune: salvaguardare le nostre imprese produttive,
che garantiscono sviluppo. Necessario, non da ultimo, abbassare
in modo sistematico le bollette energetiche".
A fine 2024 erano 20.690 le imprese artigiane registrate
dalla Cciaa di Pordenone-Udine, di cui 20.622 (99,7%) quelle
attive (7.433 a Pordenone, 13.257 a Udine), pari al 74,6% del
totale regionale. Il peso dell'artigianato è pari al 32% delle
imprese attive.
La distribuzione tra macrosettori dello stock di imprese
artigiane attive è allineata con la percentuale nazionale: le
costruzioni rappresentano il 37,1% a Pordenone e il 38,5% a
Udine; le manifatture rispettivamente il 21,9% e il 21,1%; i
servizi e altro il 41% e il 40,4%. A fine 2024 gli addetti nelle
imprese artigiane del Friuli erano 50.479, il 12,2% degli
addetti di tutto il Friuli. Il valore aggiunto prodotto dal
mondo artigiano di Udine e Pordenone insieme è di 2,255
miliardi, il 9% del valore aggiunto complessivo prodotto nei due
territori.
Il fatturato delle imprese artigiane Fvg nel 2024 ha chiuso
con un +2,4%, di cui +0,2% fatturato export e +2,7% fatturato
mercato interno.
"Questa Amministrazione regionale è impegnata a promuovere
una nuova concezione dell'artigianato: non più lavoro manuale di
fatica ma destinato a rinnovare l'eccellenza del made in Italy e
del made in Fvg. Per questo, con l'ultima manovra di stabilità
sono stati stanziati 5 milioni destinati ai canali contributivi
gestiti dal Cata. Dall'insediamento della giunta Fedriga i fondi
che la Regione mette annualmente a disposizione del comparto
artigiano, tramite questi canali contributivi, sono triplicati.
Si è passati da circa 4,5 milioni nel 2018 ai 12 milioni che
complessivamente vengono stanziati ora annualmente. Risorse che
non hanno precedenti in Fvg", ha affermato l'assessore regionale
alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini.
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