Sono ventinove i lavori esposti
nella mostra "Federico Fellini: disegni erotici e fotografie dal
set", dal 18 aprile al 31 ottobre per la prima volta a Napoli
raccolti alla galleria Al Blu di Prussia, spazio
multidisciplinare nel quartiere Chiaja di Giuseppe Mannajuolo e
Mario Pellegrino. Su carta, a matita, penna, pennarello,
provenienti dalla collezione della nipote Daniela Barbiani, le
opere sono accompagnate da sei inediti scatti dal set "La città
delle donne" dall'archivio della fotografa Patrizia Mannajuolo.
"I disegni esposti Al Blu di Prussia, racconta Pellegrino-
ritraggono una serie di personaggi che dialogano con il proprio
alter-ego sessuale, protagonisti di giochi di parole e
significato, tra doppi sensi e metafore. Una serie di personaggi
che mettono a nudo i propri genitali, omini impauriti davanti a
donne prosperose".
Tra i maggiori registi della storia del cinema italiano, come è
noto Fellini amava esprimere la propria creatività pure con il
disegno, la vignetta ed il fumetto cui si dedicava sin dalla
tenera età e come disegnatore professionista già prima del suo
lavoro di regista e sceneggiatore.
"Questo dello scarabocchiare è una mania antica che mi porto
appresso da sempre. Ai miei collaboratori, allo scenografo, al
costumista, al truccatore soprattutto, cerco di dare delle idee
meno approssimative di quelle che riuscirei a dare esprimendomi
a voce, quindi fornendo già un'esemplificazione grafica del
trucco che desidero su quel volto che ho scelto, o del costume
alla costumista, o un'idea scenografica dell'ambiente, un
tentativo di bozzetto. E un modo per cominciare a vedere il film
in faccia, per cominciare ad abitare in maniera fisica con i
personaggi, cominciare a mettermeli intorno" spiegava Fellini
nel "Dizionario intimo per parole e immagini" a cura di Daniela
Barbiani che è stata sua assistente alla regia dal 1980 al 1993
negli ultimi suoi quattro film.
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