Venti ragazzi autistici e un doppio
obiettivo: fare inclusione e mettere in scena una
rappresentazione teatrale. È il proposito alla base di "Ci
stiamo lavorando. Attiviamo le energie!", laboratorio finanziato
dalla Regione Campania nell'ambito del piano di interventi
territoriali per favorire l'inclusione dello spettro autistico a
Napoli che parte giovedì 27 marzo a Napoli, presso la parrocchia
Santa Maria della Libera in via Belvedere. Qui, dalle 15.30,
sarà presentata l'iniziativa, a cura del direttore psicologo
Giuseppe Errico, del parroco Sebastiano Pepe e del regista e
attore Raffaele Parisi, che rientra nel progetto sociale
"Inclusione, partecipazione, condivisione. Piano di interventi
territoriali per favorire l'inclusione a Napoli".
Il progetto, che ha la durata di diciotto mesi, è stato ideato
ed è diretto dall'Istituto di psicologia e ricerche socio
sanitarie Ipers, in collaborazione con le associazioni
"Inclusione sociale" e "La città adattabile. Napoli per
l'autismo", ed è promosso dalla Regione Campania. Il territorio
del progetto copre il distretto sanitario dell'Asl Napoli 1
Centro e altri luoghi della città e della sua provincia.
"Il laboratorio, che rientra nelle prassi inclusive del progetto
sull'autismo - afferma lo psicologo Giuseppe Errico, curatore
del progetto - è un dispositivo comunicativo,
psico-riabilitativo e ludico che utilizza strumenti basati sul
lavoro del corpo, espressivi e percettivi, con attenzione agli
aspetti sensoriali ed emotivi. Ai ragazzi si proporrà un
lavoro-gioco con il corpo e con attenzione ai gesti e alle
espressioni. Sarà in parte svolto in forma individuale, per poi
giungere al gruppo con l'obiettivo generale di aiutare
l'efficacia relazionale, creare momenti di serenità, promuovere
le abilità motorie, senza particolare attenzione alla
performance, sempre nel rispetto del peculiare funzionamento di
ciascun partecipante".
Del resto, la proposta territoriale del progetto, mediante la
realizzazione di laboratori espressivi, corsi e sostegno alla
famiglia, intende fornire alcune semplici supporti alle famiglie
di venti giovani di età tra i 16 e i 21 anni. Tali strategie, a
cura di un gruppo di lavoro composto da neuropsichiatri,
psicologi, professionisti sanitari, operatori, artisti, sono
volte ad aiutare ragazzi autistici nell'area dell'inclusione
sociale. L'iniziativa è rivolta prevalentemente a persone
autistiche in età di transizione, che abbiano ricevuto una
diagnosi clinica, una definizione del livello di gravità e una
valutazione funzionale effettuata o confermata da un servizio
specialistico del servizio sanitario. Nel progetto sono comunque
coinvolte le famiglie e anche persone con profili compatibili
con i percorsi. I venti ragazzi con autismo - perlopiù a medio e
basso funzionamento - lavoreranno fianco a fianco con esperti,
operatori e volontari. Sono previste, nella sede del Vomero e
sul territorio laboratori di auto-aiuto, attività formative per
genitori e operatori, interventi espressivi (musica, teatro,
cucina), sportive e sociali (inclusione) in contesti naturali di
vita e prassi di partecipazione sociale delle persone con
disturbo dello spettro autistico. In particolare, previsti
percorsi socio-abilitativi per lo sviluppo di competenze
sociali, relazionali e di sviluppo delle autonomie individuali.
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