I video fatti in casa, quelli con i
bambini che giocano e le coccole ai cani di famiglia, e le foto
di famiglia da una parte, le immagini dei concerti leggendari,
come quello in piazza Plebiscito a Napoli, il 19 settembre del
1981, insieme alla superband composta da Tullio De Piscopo, Joe
Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese davanti a
200mila persone, dall'altra. C'è il Pino Daniele intimo,
familiare e l'artista che partito da Napoli ha conquistato il
mondo in Pino, il documentario con la regia di Francesco
Lettieri, che sarà in sala il 31 marzo, 1 e 2 aprile (e a luglio
su Netflix), nell'anno delle celebrazioni per i 70 anni dalla
nascita e i 10 dalla sua scomparsa.
"Spero di aver raccontato un Pino vero, di aver aperto
qualche finestra sull'uomo, sulla sua intimità, su quella che è
stata la sua storia. Anche gli aspetti più difficili da
raccontare come i suoi genitori. Non c'è un solo Pino Daniele,
io spero di aver contribuito ad averne uno in più", racconta
all'anteprima per la stampa a Roma il regista.
Nel documentario, è il giornalista e critico musicale
Federico Vacalebre a ripercorrere i luoghi in cui l'artista ha
vissuto per andare alla ricerca di un Pino inedito, attraverso
il racconto e il punto di vista di chi lo ha conosciuto bene:
familiari, amici d'infanzia, colleghi, musicisti. Tra loro Vasco
Rossi, Jovanotti, Loredana Bertè, Eric Clapton, Rosario
Fiorello. Ed è così che emergono i sogni, le paure, i bisogni di
un uomo che ha avuto il difficile compito di rappresentare una
città intera".
Una delle voci che accompagnano il racconto è quella del
figlio di Pino Daniele, Alessandro, presidente della Fondazione.
"Per la prima volta abbiamo aperti gli archivi della Fondazione
e quelli di famiglia. L'intenzione è far vivere e rivivere Pino
nel racconto degli altri. La sua opera continua a essere
presente", spiega, aggiungendo che dal corposo materiale che è
stato digitalizzato stanno emergendo chicche dimenticate come le
immagini del concerto del 1981, ma anche brani accantonati
durante le lavorazioni degli album, come l'inedito - di cui Tony
Esposito ricordava perfettamente parole e melodia - Tiene
'n'mmane (e come Una parte di me, dedicato al figlio Francesco e
pubblicato a sorpresa pochi giorni fa). "Vedremo cosa fare dei
brani che stiamo scoprendo. Ne stiamo parlando".
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