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L'uomo Pino e l'artista Daniele nel docu di Lettieri

L'uomo Pino e l'artista Daniele nel docu di Lettieri

"Pino" il 31 marzo, 1 e 2 aprile in sala. Racconto di un simbolo

ROMA, 25 marzo 2025, 16:24

Redazione ANSA

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I video fatti in casa, quelli con i bambini che giocano e le coccole ai cani di famiglia, e le foto di famiglia da una parte, le immagini dei concerti leggendari, come quello in piazza Plebiscito a Napoli, il 19 settembre del 1981, insieme alla superband composta da Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese davanti a 200mila persone, dall'altra. C'è il Pino Daniele intimo, familiare e l'artista che partito da Napoli ha conquistato il mondo in Pino, il documentario con la regia di Francesco Lettieri, che sarà in sala il 31 marzo, 1 e 2 aprile (e a luglio su Netflix), nell'anno delle celebrazioni per i 70 anni dalla nascita e i 10 dalla sua scomparsa.
    "Spero di aver raccontato un Pino vero, di aver aperto qualche finestra sull'uomo, sulla sua intimità, su quella che è stata la sua storia. Anche gli aspetti più difficili da raccontare come i suoi genitori. Non c'è un solo Pino Daniele, io spero di aver contribuito ad averne uno in più", racconta all'anteprima per la stampa a Roma il regista.
    Nel documentario, è il giornalista e critico musicale Federico Vacalebre a ripercorrere i luoghi in cui l'artista ha vissuto per andare alla ricerca di un Pino inedito, attraverso il racconto e il punto di vista di chi lo ha conosciuto bene: familiari, amici d'infanzia, colleghi, musicisti. Tra loro Vasco Rossi, Jovanotti, Loredana Bertè, Eric Clapton, Rosario Fiorello. Ed è così che emergono i sogni, le paure, i bisogni di un uomo che ha avuto il difficile compito di rappresentare una città intera".
    Una delle voci che accompagnano il racconto è quella del figlio di Pino Daniele, Alessandro, presidente della Fondazione.
    "Per la prima volta abbiamo aperti gli archivi della Fondazione e quelli di famiglia. L'intenzione è far vivere e rivivere Pino nel racconto degli altri. La sua opera continua a essere presente", spiega, aggiungendo che dal corposo materiale che è stato digitalizzato stanno emergendo chicche dimenticate come le immagini del concerto del 1981, ma anche brani accantonati durante le lavorazioni degli album, come l'inedito - di cui Tony Esposito ricordava perfettamente parole e melodia - Tiene 'n'mmane (e come Una parte di me, dedicato al figlio Francesco e pubblicato a sorpresa pochi giorni fa). "Vedremo cosa fare dei brani che stiamo scoprendo. Ne stiamo parlando".
   

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