Un incontro con gli studenti, un
premio alla carriera e uno spettacolo: sarà una giornata
speciale quella che Peppe Barra vivrà venerdì 28 marzo al San
Pietro a Majella nell'ambito della rassegna "I concerti del
Conservatorio 2025".
L'iconico attore e cantante sarà al centro di tre diversi
momenti che si succederanno nella Sala Scarlatti, lo stesso
spazio dove nel 1972 Eduardo De Filippo ebbe modo di apprezzarlo
nelle fila della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Il primo degli appuntamenti in programma vedrà Peppe Barra
confrontarsi con gli allievi del S. Pietro a Majella,
raccontando la peculiarità della sua esperienza artistica, da
sempre segnata dalla fusione della dimensione teatrale con la
dimensione musicale. La condivisione di ricordi e considerazioni
sulla preparazione all'interpretazione scenica e sulla
complessità del suo svolgimento daranno all'incontro una
notevole valenza formativa.
Alle 18.00 Peppe Barra salirà sul palco della Sala Scarlatti per
ricevere il Premio "San Pietro a Majella", fino ad oggi
attribuito solo ad Aldo Ciccolini, Roberto De Simone, Placido
Domingo, Riccardo Muti e Cecilia Gasdia. Gli sarà consegnato dal
Presidente del Conservatorio Carla Ciccarelli e dal Direttore
Gaetano Panariello come riconoscimento per la prestigiosa
carriera e per l'importante contributo dato alla valorizzazione
della cultura popolare napoletana.
Al termine della premiazione, andrà in scena lo spettacolo "È
tutto un carnevale" che, dopo l'esecuzione di tre brani tratti
dal "Carnevale napoletano" di Patrizio Marrone sotto la
direzione di Giuseppe Galiano, vedrà l'Ensemble giovanile San
Pietro a Majella diretta da Mariano Patti accompagnare Peppe
Barra in un originale allestimento de "Il carnevale degli
animali" di Camille Saint-Saens.
Vestendo i panni di voce recitante, Peppe Barra proporrà la
lettura di favole di sua composizione che intervalleranno
l'interpretazione dei quattordici brani dell'opera in una
riuscita combinazione di musica classica e teatro narrato. La
'fantasia zoologica' tratteggiata da Saint-Saens in chiave
musicale e lo spirito intriso di ironia che la caratterizza
troveranno una raffinata corrispondenza in sette racconti brevi,
scritti da Peppe Barra in italiano e napoletano ispirandosi a
fiabe ascoltate dalla voce della madre Concetta e a suggestioni
personali.
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