Approda domani al voto del
Consiglio regionale della Campania la proposta di legge sul fine
vita che intende disciplinare l'assistenza sanitaria regionale
al suicidio medicalmente assistito "ai sensi e per effetto della
sentenza della Corte Costituzionale". Il testo, ad iniziativa
del consigliere regionale Luigi Abbate (Partito Socialista
Italiano - Campania Libera - Noi di Centro - Noi Campani), che
ne sarà relatore in Consiglio, si pone l'obiettivo di definire
la verifica delle condizioni e delle modalità di accesso al
suicidio medicalmente assistito, in sintonia con il
pronunciamento della Consulta. In caso di approvazione la
Campania sarà la seconda Regione, dopo la Toscana, ad aver
legiferato sull'argomento.
La proposta di legge - che riprende le linee indicate
dall'associazione Luca Coscioni - stabilisce che la Regione
Campania garantisca l'assistenza sanitaria al suicidio
medicalmente assistito, in presenza di quattro requisiti:
persone affette da una patologia irreversibile, fonte di
sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano
intollerabili; tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale;
pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli;
che esprimono un proposito di suicidio formatosi in modo libero
e autonomo, chiaro e univoco.
La presenza di tali requisiti viene valutata da una
Commissione medica multidisciplinare permanente, e il
procedimento di verifica del possesso dei requisiti si conclude
entro il termine complessivo di venti giorni dalla presentazione
dell' istanza della persona interessata all'Azienda sanitaria
competente per territorio; in caso di esito positivo del
procedimento di verifica, l'accesso al percorso finalizzato
all'autosomministrazione avviene nel termine di sette giorni
dalla richiesta. La persona in possesso dei requisiti
autorizzata ad accedere al suicidio medicalmente assistito può
decidere in ogni momento di sospendere, posticipare o annullare
l' erogazione del trattamento.
"Affronteremo il tema della legge sul fine vita, sapendo che
non è una questione ideologica e che quando si affronta questo
problema non c'è nulla da festeggiare", annunciò a febbraio il
presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando
l'approvazione della legge in Toscana.
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